Italiana prova i ravioli più amati in Polonia: "Perché creano dipendenza"

Un'italiana ha provato i ravioli più amati della Polonia: ecco perché creano dipendenza.

Non è un caso se la travel blogger @travelmati li ha definiti i più buoni in assoluto della Polonia. I pierogi, è così che si chiamano, conquistano ad ogni morso. Sono piccoli scrigni di gusto a forma di mezzaluna, realizzati con un impasto spesso ma morbido, e racchiudono un mondo di sapori. Nella cucina polacca rappresentano una vera istituzione, una pietanza che ha saputo resistere al tempo e conquistare i palati di intere generazioni e non solo in patria.

Italiana assaggia i ravioli più buoni della Polonia: ecco che gusto hanno

Le prime tracce dei pierogi risalgono al XIII secolo. Secondo la leggenda, fu San Jacek Odrowąż, un prete domenicano, a portarli in Polonia dopo un viaggio nell’attuale Ucraina. Colpito dalla bontà di quei ravioli, ne importò la ricetta, contribuendo alla loro diffusione. Ma scavando ancora più a fondo, le origini sembrano affondare in Asia, più precisamente in Cina. Qui esistevano già gli jiaozi, ravioli simili per forma e tecnica di preparazione, poi diffusi in Europa attraverso la Via della Seta.

i pierogi in Polonia
I Pierogi, i ravioli più amati della Polonia. Fonte: Instagram

Con il passare dei secoli, i pierogi si sono adattati agli ingredienti locali, fino a diventare protagonisti della tavola polacca. Oggi sono presenti nelle case, nei mercati, nei ristoranti gourmet e persino nei menu natalizi. Nessuna festività, infatti, è davvero completa senza una porzione di pierogi con crauti e funghi, serviti fumanti durante la Vigilia. Quello che rende i pierogi davvero unici è la varietà dei ripieni. I più iconici? I pierogi ruskie. Nonostante il nome che richiama la Russia, sono profondamente polacchi: patate, cipolla e formaggio fresco (il twaróg) si fondono in una farcitura cremosa e saporita che rappresenta la quintessenza del comfort food.

La travel blogger ha spiegato di averli provati a Roztocze, nella regione di Lublino. Ne ha apprezzato particolarmente il sapore e la consistenza, costano solo 0,50 centesimi l'uno. Ha spiegato che sono super carichi all'interno e che i suoi preferiti sono quelli al formaggio. Talmente buoni che uno tira l'altro. Ha apprezzato anche quelli agli spinaci e ha terminato il video dicendo: "Vabbè, io rimango in Polonia", proprio per la loro bontà. A questi, poi, si aggiungono versioni stagionali come i pierogi con crauti e funghi, ideali nei mesi invernali, oppure le varianti dolci: mirtilli, fragole, prugne, spesso accompagnati da una generosa cucchiaiata di panna acida e una spolverata di zucchero.

Negli ultimi anni, i ristoranti contemporanei hanno reinventato la tradizione. Così nascono i pierogi gourmet, con ripieni innovativi come salmone affumicato, zucca speziata, lenticchie o persino foie gras. Un’evoluzione che dimostra quanto questo piatto sia versatile e in grado di dialogare con la cucina moderna, senza perdere la sua identità. Preparare i pierogi è molto più che cucinare. In Polonia, rappresenta un vero rito familiare. Le nonne insegnano alle nipoti a stendere l’impasto, a tagliarlo con il bicchiere e a chiudere ogni raviolo pizzicando i bordi con le dita.