Stasera in tv un grande cult anni '90: ha riscritto le regole della commedia

Stasera in tv c'è il film che ha riscritto le regole della commedia americana: ecco titolo e trama del film.

C'è un film che, uscito quasi in sordina nel 1998, è riuscito col tempo a diventare un’icona. Un vero e proprio manifesto dell’assurdo. Nel corso degli anni, inoltre. è diventato una lente deformante e lucida sull’America postmoderna. “Il grande Lebowski”, firmato dai fratelli Coen, non è solo una commedia. È un mondo a parte, un'opera che ha scardinato i confini tra noir, farsa e satira sociale. Ha dato vita a un cult senza tempo.

La pellicola prende forma a Los Angeles, nei primi anni ’90, ma la sua atmosfera è sospesa, fuori dal tempo. Al centro della storia c’è Jeffrey Lebowski, meglio conosciuto come “Drugo”. Jeff Bridges lo interpreta con una naturalezza quasi mistica. Drugo è un antieroe per eccellenza: hippy incallito, nullafacente, affezionato alle partite di bowling, al White Russian e a una placida apatia che diventa quasi filosofia di vita.

Il meccanismo narrativo si innesca con un equivoco: due scagnozzi lo scambiano per un omonimo miliardario e gli rovinano il tappeto di casa. Un dettaglio da nulla, se non fosse che quel tappeto “dava un tono all’ambiente”. Da qui parte una spirale di eventi grotteschi: Drugo finisce invischiato in un presunto rapimento, tra riscatti da consegnare, piani che falliscono, valigette smarrite e incontri surreali.

Stasera in tv il film che ha riscritto le regole della commedia

Il film andrà in onda stasera 7 giugno 2025 su Twenty Seven (canale 27 del digitale terrestre) alle ore 21.18. Il vero cuore di questa pellicola del tutto speciale sono i personaggi. Walter Sobchak, interpretato da John Goodman, è un veterano del Vietnam sempre sul punto di esplodere. Donny (Steve Buscemi) è il silenzioso compagno di bowling. Maude Lebowski (Julianne Moore), figlia dell’altro Lebowski, è un’artista concettuale dalle idee stravaganti. Ogni figura sembra uscita da un universo parallelo, eppure ogni dettaglio è calibrato con una precisione chirurgica. Tutti contribuiscono a creare quell’alchimia assurda e irresistibile che ha reso il film immortale.

protagonista scena film
Il protagonista in una scena iconica del film

All’uscita, però, “Il grande Lebowski” non ottenne il riconoscimento che meritava. La critica era perplessa e lo stesso pubblico, proprio per le sue particolarità, disorientato. Nel corso del tempo, come spesso accade ai veri capolavori, la pellicola è stata riscoperta. Oggi è considerata una delle opere più influenti degli anni ’90. Ha scalato le classifiche, è entrata nel National Film Registry e ha generato un culto internazionale. Non solo festival e fan club: ha persino ispirato una filosofia di vita, il “Dudeismo”, che celebra il rilassamento esistenziale come risposta al caos moderno.

Lo stile dei Coen è qui ai massimi livelli. Dialoghi taglienti, ironia visionaria, ritmo imprevedibile. “Il grande Lebowski” smonta i codici del noir con intelligenza, trasformandoli in un gioco. Al centro non c’è un eroe che risolve l’enigma, ma un personaggio che galleggia nella trama, lasciandosi trasportare dagli eventi. La confusione regna sovrana, ma è proprio in questo disordine che il film trova la sua forza. Racconta, infatti, un mondo in cui la logica si sgretola e la verità è sempre sfuggente.

Perché vale la pena vederlo

Vale, dunque, la pena vederlo? La risposta è sì, anche per gli effetti visivi che, in tutto questo, giocano un ruolo chiave. Le partite di bowling, i sogni psichedelici, le ambientazioni grottesche e i costumi strampalati diventano tasselli di un mosaico onirico. Il White Russian, bevanda prediletta di Drugo, diventa a sua volta simbolo della sua identità: dolce, disimpegnata e al tempo stesso inafferrabile. Oggi, a distanza di oltre vent’anni, questo celebre film continua a parlare alle nuove generazioni.

Il suo messaggio è quanto mai attuale: non serve essere vincenti, non serve avere un piano. A volte, per resistere al cinismo del mondo, basta lasciarsi andare. Come Drugo, è necessario restare sé stessi, anche quando tutto intorno implode. Per quanto detto finora, questa pellicola non resta un film statico, ma una vera e propria esperienza, oltre che una filosofia di vita. Lo si può vedere anche come un punto fermo nella storia del cinema, che ha saputo rompere gli schemi senza mai rinunciare al divertimento. Ancora oggi, del resto, continua a fare scuola.