Su RaiPlay c'è un film con Teresa Saponangelo che è un vero capolavoro: ha vinto un Nastro d'Argento.
Una donna cammina per le strade di Torre del Greco con il peso di un’assenza mai elaborata. Si chiama Maria Serra e porta dentro di sé un vuoto che è più di un dolore: è un buco in testa, una voragine emotiva scavata dalla storia e dalla violenza. È lei la protagonista del film Il buco in testa, diretto da Antonio Capuano e disponibile su RaiPlay, un dramma intenso che scava nel cuore di una ferita personale e collettiva.
Presentato fuori concorso alla 38ª edizione del Torino Film Festival, il film ha segnato il ritorno di Capuano a un cinema radicale, senza compromessi, che non teme di mettere il dito nelle piaghe della storia italiana. La protagonista assoluta è Teresa Saponangelo, premiata con il Nastro d’Argento 2021 per la sua straordinaria interpretazione, vera anima di questa storia di lutto, vendetta e identità. Tra l'altro, l'attrice è anche su Netflix con una serie tv uscita proprio oggi, 3 giugno 2025, dal sapore particolarmente intrigante.
Su RaiPlay un grande capolavoro con Teresa Saponangelo: un Nastro d'Argento
La protagonista del film è Maria che vive una quotidianità sospesa, fatta di piccoli lavori e rapporti inesistenti. Vive con una madre ormai chiusa nel silenzio, e ogni suo gesto sembra trascinarsi nel tempo. Ma il vero motore della sua inquietudine è l’ombra del padre, vicebrigadiere della polizia ucciso durante una manifestazione politica prima della sua nascita. Maria non ha mai conosciuto quell’uomo, ma il suo ricordo, o meglio, la sua mancanza, condiziona ogni scelta. È come se quel colpo di pistola avesse attraversato anche lei, lasciando una cicatrice invisibile che brucia ancora.

Quando scopre l’identità dell’assassino, Maria decide di agire. Parte per Milano, armata e determinata, non solo per vendicarsi ma per affrontare finalmente quel fantasma. Quel viaggio è anche una discesa negli abissi del dolore e della memoria, un percorso che mette a nudo la fragilità di una donna ma anche la sua forza. Capuano prende ispirazione da una vicenda reale: quella di Antonia Custra, figlia del vicebrigadiere Antonio Custra, ucciso nel 1977. Anche lei incontrò, anni dopo, l’uomo che aveva tolto la vita a suo padre. Il regista non si limita alla cronaca: costruisce un racconto che riflette sul lascito degli anni di piombo, sulle ferite ancora aperte e su come il passato possa deformare il presente.
Il buco in testa è cinema che guarda negli occhi lo spettatore. La regia, asciutta e penetrante, segue Maria con un’attenzione quasi maniacale. La macchina da presa le sta addosso, ne osserva i gesti minimi, le esitazioni, gli scoppi di rabbia. Non c’è pietà, non c’è retorica. Solo la verità di un dolore che non trova pace. In tutto questo, la performance di Saponangelo è devastante: ogni parola, ogni sguardo, ogni silenzio sono carichi di una tensione che lascia il segno. È lei il cuore del film, la scintilla che trasforma un dramma personale in una riflessione universale.
Perché vale la pena vederlo
Nel ruolo dell’assassino, Tommaso Ragno restituisce una figura ambigua, spezzata anch’essa dal tempo e dal rimorso. Il confronto tra i due personaggi è il punto di non ritorno di una storia che mette in scena la difficoltà di perdonare, ma anche quella di continuare a odiare. Il film si muove tra le macerie di un’Italia che ancora fatica a fare i conti con il proprio passato. Lo fa senza proclami, ma con la forza del cinema vero, quello che osa, che disturba, che costringe a pensare. La scrittura è densa, il ritmo mai compiaciuto, e l’estetica cruda riflette lo stato d’animo di una protagonista sempre sul filo.
Il buco in testa è certamente più di un film: è un viaggio nella memoria storica e personale, un atto di accusa contro l’oblio e un tentativo, forse disperato, di cercare un senso nel dolore. Capuano non offre soluzioni, ma apre uno spazio per la riflessione, per il confronto, per la consapevolezza. Disponibile su RaiPlay, è una visione che richiede attenzione e disponibilità emotiva. Chi sceglierà di affrontare questa grande emozione, difficilmente potrà dimenticarla. Teresa Saponangelo, poi, riesce a colpire lo spettatore anche solo con uno sguardo rivolto verso la telecamera. Una grande attrice e lo conferma, ancora una volta, con questo film capolavoro.