Stasera in tv torna Michele Riondino in una fiction Rai che è diventata un vero e proprio cult: tantissimi italiani l'hanno amata e continuano a sceglierla tuttora.
Torna in prima serata su Rai 1 Il giovane Montalbano, la serie che racconta le origini di uno dei personaggi più amati della televisione italiana. Un’occasione per riscoprire gli esordi del commissario di Vigata, in una Sicilia degli anni Novanta intrisa di luce, misteri e profumi di mare. Ideata da Andrea Camilleri e Francesco Bruni, con la regia di Gianluca Maria Tavarelli, la fiction è un prequel che affonda le radici nella letteratura e nella tradizione televisiva italiana. Prodotta da Rai Fiction e Palomar, Il giovane Montalbano ha debuttato nel 2012, e nel corso delle sue due stagioni ha conquistato pubblico e critica con una narrazione profonda e mai scontata. Se amate Michele Riondino c'è un film da non perdere su RaiPlay.
Stasera in tv torna Michele Riondino nella fiction cult: tutti la amano
Il Giovane Montalbano va in onda stasera, 3 giugno 2025, su Rai Premium (canale 25 del digitale terrestre), alle ore 21.20. Prima di diventare l’icona interpretata da Luca Zingaretti, Salvo Montalbano è stato un giovane vicecommissario alle prese con i primi casi, le prime responsabilità e le prime delusioni. Michele Riondino indossa i panni di un Montalbano inesperto ma già capace di intuizioni fulminanti, e lo fa con misura, restituendo al personaggio una credibilità che non cade mai nella caricatura. La storia comincia a Mascalippa, paesino lontano dal mare, dove Montalbano si trova a fare i conti con una realtà che non gli appartiene. La sua promozione a commissario lo riporta a Vigata, città dell’infanzia e palcoscenico delle sue prime vere indagini. È qui che il personaggio inizia a prendere forma, tra casi intricati, relazioni complicate e un bisogno sempre più forte di giustizia.

Accanto a Riondino, un cast ben calibrato dà vita a personaggi destinati a entrare nell’immaginario collettivo. Sarah Felberbaum interpreta Livia, l’amore vero di Montalbano, mentre Alessio Vassallo è Mimì Augello, inizialmente rivale e poi inseparabile amico. Andrea Tidona è l’ispettore Carmine Fazio, guida silenziosa e paterna, mentre Fabrizio Pizzuto regala leggerezza nei panni dell’imbranato ma leale Catarella.
Ogni volto contribuisce a creare l’universo emotivo del commissario, fatto di silenzi eloquenti, sguardi intensi e rapporti umani tutt’altro che semplici. Il vero sfondo della serie è la Sicilia, con le sue contraddizioni, la sua bellezza ruvida e la sua luce inconfondibile. Le riprese nella provincia di Ragusa, con incursioni a Noto, Siracusa e Agrigento, restituiscono un’immaginaria Vigata che sembra uscita direttamente dalle pagine di Camilleri. L’ambiente non è solo scenografia, ma parte integrante del racconto, come lo sono il mare, il cibo, i gesti quotidiani che definiscono l’identità del protagonista.
Un successo che resiste nel tempo
Ogni episodio della serie è una tappa nel cammino formativo di Montalbano. Le indagini non sono mai fini a sé stesse: raccontano un modo di affrontare la vita, un bisogno di verità che si scontra con la realtà. Sullo sfondo scorrono anche i rapporti familiari, in particolare quello teso con il padre, e le relazioni sentimentali, dal legame difficile con Mery fino alla nascita dell’amore per Livia. C’è spazio per l’errore, per i dubbi, per le esitazioni tipiche di chi è ancora alla ricerca di sé. Ed è proprio in questa dimensione più fragile che il giovane Montalbano conquista lo spettatore.
Anche Il giovane Montalbano ha saputo ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli italiani. Merito della scrittura, fedele allo stile camilleriano ma capace di rinnovarsi, e di una regia che non si limita a riproporre formule già viste. La scelta di puntare sul dialetto siciliano più marcato e su atmosfere intime ha premiato. Ogni dettaglio, dalla fotografia alla colonna sonora, contribuisce a rendere credibile e coinvolgente il racconto. Vale assolutamente la pena vederla e, perché no, anche rivederla perché è molto più di una semplice fiction poliziesca. La si può vedere come un viaggio nella mente e nel cuore di un personaggio, nella sua versione prevalentemente giovanile, che ha fatto la storia della musica italiana. Vedere come il giovane Salvo come cresce e nasce il suo intuito, ma anche come si costruisce l'etica personale che lo rende unico.