Lavastoviglie, è meglio lavarla con l'aceto o con l'acido citrico? L'esperta di pulizie e cura della casa sui social suggerisce qual è il prodotto migliore per eliminare il calcare e soprattutto non far in modo che si accumuli.
Tutti sanno quanto sia importante mantenere pulita la lavastoviglie, non solo per garantire stoviglie splendenti, ma anche per prolungarne la vita. Tuttavia, non tutti conoscono il rimedio più efficace per dire addio al calcare. A svelarlo è un’esperta di pulizie diventata un punto di riferimento sui social: parliamo di @marzyetta_m, che su Instagram condivide consigli pratici e soluzioni naturali per la casa. Secondo lei, il miglior alleato nella lotta contro il calcare è uno solo: l’acido citrico.
Lavastoviglie, come eliminare il calcare? Parla l'esperta
A differenza dei rimedi tradizionali, come il tanto decantato aceto, l’acido citrico risulta molto più efficace, sicuro per l’ambiente e delicato sulle componenti della lavastoviglie. Non è un caso se sempre più persone stanno abbandonando l’aceto in favore di questa soluzione. Ma cosa rende l’acido citrico così speciale? Uno degli aspetti principali che fanno dell’acido citrico un decalcificante superiore è la sua azione chimica. A livello molecolare, è in grado di interagire in modo più diretto ed efficiente con i carbonati di calcio e magnesio, ovvero i principali responsabili del calcare che si accumula nei condotti e nei filtri della lavastoviglie.
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Questo significa che l’acido citrico trasforma il calcare in sali solubili, facilmente rimovibili durante il normale ciclo di risciacquo. Al contrario, l’acido acetico contenuto nell’aceto, pur avendo proprietà simili, è molto meno concentrato e reattivo. Non a caso, l’aceto che troviamo comunemente in cucina contiene solo il 5-8% di acido acetico, mentre l’acido citrico viene venduto in forma pura o ad alta concentrazione. In pratica, con meno quantità di prodotto si ottiene un risultato più potente e duraturo. Questo rende l’acido citrico non solo più efficace, ma anche più economico nel lungo periodo. Del resto, questo elettrodomestico va trattato sempre con cura, così come le cose da lavare al suo interno.

L’acido citrico è anche più sicuro per la lavastoviglie stessa. L’aceto, con il tempo, può infatti rovinare le guarnizioni in gomma e alcune componenti in plastica, causando danni strutturali e malfunzionamenti. Un utilizzo continuato di aceto potrebbe quindi ridurre la durata dell’elettrodomestico. L’acido citrico, invece, è molto più delicato sui materiali e non intacca le parti interne, mantenendo intatte le prestazioni della macchina nel tempo. È un dettaglio non da poco per chi vuole preservare l’investimento fatto in un elettrodomestico che oggi può arrivare a costare anche centinaia di euro.
Addio agli odori sgradevoli
Infine, ma non meno importante, l’acido citrico non lascia alcun odore residuo. Chi ha usato almeno una volta l’aceto per pulire la lavastoviglie sa bene che, per quanto utile, tende a lasciare un sentore pungente, spesso persistente sulle stoviglie. Non proprio l’ideale, soprattutto se si tratta di bicchieri e piatti che poi entrano a contatto diretto con il cibo. L’acido citrico, invece, svolge la sua azione senza profumi sgradevoli, lasciando le stoviglie non solo pulite, ma anche inodori e perfettamente igienizzate. Per usarlo al meglio, potreste sciogliere 150 grammi di acido citrico in un litro d’acqua calda e versare la soluzione direttamente sul fondo della lavastoviglie. Avviare un ciclo a vuoto ad alta temperatura, almeno una volta al mese. Il risultato? Una lavastoviglie pulita, senza calcare e pronta a funzionare al meglio.