Su RaiPlay, Claudio Santamaria guida una scapestrata banda di antieroi: quando il politicamente scorretto diventa cinema

Claudio Santamaria è il protagonista di un film particolarissimo, che potete guardare su RaiPlay: la risposta italiana ai film pulp.

Brutti e Cattivi è una commedia nera del 2017 diretta da Cosimo Gomez, disponibile su RaiPlay, che ha segnato il debutto registico dell’autore dopo una lunga carriera come scenografo. Il film, presentato alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, è un’opera che si distingue per il tono grottesco e per l’uso provocatorio del politicamente scorretto, con un linguaggio visivo carico e un ritmo incalzante. L’elemento più dirompente è la scelta di personaggi principali segnati da gravi disabilità fisiche, impegnati però in un piano criminale spietato e ambizioso.

Ambientata nella periferia romana, la vicenda ruota attorno a una banda di rapinatori del tutto atipica, composta da figure emarginate e segnate nel corpo. Il capo della banda è il Papero, un uomo senza gambe interpretato da Claudio Santamaria, che guida il gruppo verso un colpo in banca che dovrebbe rappresentare il riscatto esistenziale di ciascuno. Lo affiancano la moglie Ballerina, priva di braccia, impersonata da Sara Serraiocco, Giorgio Armani detto il Me**a, tossicodipendente rasta interpretato da Marco D’Amore, e Plissé, un nano scassinatore che coltiva sogni da rapper, portato in scena da Simoncino Martucci.

Claudio Santamaria è il protagonista di un film in onda su RaiPlay

Il piano, tuttavia, si rivela più complesso del previsto. La banca presa di mira è infatti sotto il controllo di un’organizzazione mafiosa cinese, che scatena una caccia alla banda. Da quel momento si susseguono tradimenti, fughe e colpi di scena, in un’escalation di situazioni surreali e sanguinose. Nonostante la solidarietà iniziale, i membri del gruppo si rivelano disposti a tradirsi a vicenda pur di impadronirsi del bottino, contribuendo a un ritratto spietato e ironico dell’animo umano.

RaiPlay Claudio Santamaria
Claudio Santamaria e Marco D'Amore nel film.

Claudio Santamaria dà vita a un personaggio estremo, il Papero, mendicante senza gambe, deciso, brutale e calcolatore. Il ruolo è lontano da ogni retorica sulla disabilità: Santamaria tratteggia un uomo cinico e potente, capace di dominare il gruppo e di manipolare ogni situazione. Il suo è un antieroe puro, che non cerca redenzione, ma affermazione personale a qualsiasi costo.

Le figure al margine: manità distorta e grottesca

La moglie del Papero, detta la Ballerina, è interpretata da una Sara Serraiocco glaciale e sensuale. Senza braccia, si muove in scena con un’eleganza straniante, oscillando tra freddezza e desiderio. Giorgio Armani è un tossicodipendente imprevedibile, con tratti comici e disperati, resi con intensità da Marco D’Amore. Plissé, il nano rapper, rappresenta la vena più surreale del film, con tratti parodici ma anche autenticamente tragici.

Attorno a loro, un cast di comprimari (tra cui Giorgio Colangeli e Narcisse Mame) contribuisce a costruire un universo narrativo deformato e surreale, in cui la periferia romana diventa un teatro iperrealista, saturo di colori, suoni e violenza.

Una regia debuttante e una sceneggiatura audace

Cosimo Gomez, autore anche della sceneggiatura insieme a Luca Infascelli, imprime al film una direzione visionaria e fumettistica. I colori sono accesi, le inquadrature ricercate e caricaturali, il ritmo forsennato. Il film mescola generi diversi: si muove tra gangster movie, commedia nera e pulp, lasciando spazio anche alla satira sociale. L’approccio è dichiaratamente iperbolico e grottesco, ma riesce a mantenere un’anima coerente e riconoscibile.

Uno degli aspetti più controversi dell’opera è l’uso spregiudicato del politicamente scorretto, che diventa però uno strumento per parlare di uguaglianza. Mostrare persone disabili come figure criminali, capaci di violenza e tradimento, rompe con la narrazione convenzionale che le vuole sempre vittime o eroi morali. In questo senso, il film rifiuta ogni approccio pietista o consolatorio. L’inclusione, qui, passa per una piena e brutale umanità: i protagonisti sbagliano, tradiscono, si autodistruggono, ma sono trattati alla pari rispetto a qualsiasi altro personaggio del cinema di genere.

Un pulp italiano che guarda all’America: un’opera che non lascia indifferenti

Brutti e Cattivi si inserisce idealmente nel filone dei pulp americani, strizzando l’occhio a Tarantino e ai fratelli Coen, ma lo fa con una sensibilità tutta italiana. Il riferimento alla commedia grottesca di Ettore Scola è evidente, soprattutto per la rappresentazione di un’umanità deformata ma autentica. Tuttavia, lo stile visivo e narrativo è contemporaneo, veloce e irriverente, capace di mescolare tragedia e umorismo in pochi fotogrammi.

Il film con Claudio Santamaria è disponibile in streaming su RaiPlay, e si conferma come uno dei titoli più audaci del cinema italiano recente. La sua forza sta nell’aver costruito un racconto che diverte, turba e fa riflettere. Il suo cast spinge al massimo le potenzialità dei propri ruoli, e la regia riesce a dare coerenza a una narrazione esplosiva e piena di contrasti.