Un'influencer italiana è stata in Giappone ed è rimasta sbalordita da alcune differenze con l'Italia, specie nei supermercati: ecco come sono diversi, per esempio, i carrelli della spesa.
Il modo in cui si svolge la quotidianità di un Paese offre spesso una chiave di lettura più efficace rispetto a molte analisi accademiche. Tra questi aspetti, anche il semplice atto del fare la spesa può rivelarsi indicativo di un’organizzazione culturale, sociale ed economica ben precisa. A tal proposito, l’esperienza diretta dell’influencer e fotografa di viaggi conosciuta sui social come @Fiammettaphotos offre una prospettiva significativa sulla realtà dei supermercati in Giappone.
Italiana al supermercato in Giappone: le differenze con l'Italia
Uno degli aspetti più emblematici sottolineati da Fiammettaphotos riguarda il momento del pagamento. Nei supermercati giapponesi, contrariamente a quanto spesso avviene in Italia, non si percepisce alcuna urgenza nel completare le operazioni di imbustamento della spesa. Una volta effettuato il pagamento alla cassa, il cliente ha la possibilità di spostarsi in un’apposita area dedicata al confezionamento dei prodotti, senza ostacolare il passaggio dei clienti successivi. Tra l'altro, la stessa influencer e viaggiatrice aveva mostrato altre curiosità, vale a dire come aprono le buste.
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Si tratta di uno spazio collocato strategicamente al termine della corsia, progettato per consentire di sistemare con ordine gli acquisti nei propri sacchetti, senza interferenze né pressioni. L’intero processo si svolge in modo ordinato e silenzioso, favorendo un’esperienza rispettosa sia per chi ha appena concluso la spesa sia per chi si appresta a iniziarla. Un’altra peculiarità riscontrabile nei supermercati giapponesi è la disponibilità di aree attrezzate per il consumo diretto degli alimenti acquistati.

Secondo quanto riportato dall’influencer, è assolutamente normale trovare tavoli e sedute all’interno o nei pressi dei punti vendita, pensati per accogliere coloro che desiderano consumare subito ciò che hanno comprato. In molti casi, queste aree sono dotate anche di forni a microonde, messi a disposizione del pubblico per riscaldare cibi pronti. L’iniziativa si inserisce in un modello distributivo attento alla funzionalità e alla fruibilità immediata del servizio, in particolare per lavoratori, studenti o turisti che necessitano di un pasto veloce ma dignitoso, senza dover ricorrere a strutture esterne.
L’assenza dei carrelli di grandi dimensioni: una scoperta geniale
Un elemento che contribuisce a definire l’organizzazione interna dei supermercati giapponesi è l’assenza pressoché totale di carrelli di grandi dimensioni. Come rilevato da Fiammettaphotos, al loro posto sono presenti delle strutture metalliche predisposte per sostenere cestini di plastica. Questo accorgimento riduce l’ingombro e favorisce una spesa più contenuta, limitata a quanto realmente necessario. La configurazione degli spazi è coerente con questa scelta.
I corridoi sono più stretti, l’ordine dei prodotti è studiato per ottimizzare i percorsi e l’interazione tra clienti. Il risultato è un ambiente meno caotico, più orientato all’efficienza e al rispetto della collettività. Un modo, dunque, per permettere a tutti maggiore spazio. In questo modo, risulta anche più facile, per persone di qualsiasi età, maneggiare i carrelli.
Tutti gli elementi sopra descritti non rappresentano semplici differenze logistiche. Al contrario, rivelano un assetto culturale preciso, in cui l’esperienza d’acquisto viene valorizzata attraverso la discrezione, la funzionalità e la cura per il tempo del singolo individuo. L’approccio nipponico al consumo, così come osservato dall'influencer sui social, appare fortemente radicato in un’etica del rispetto e della misura, difficilmente riscontrabile nei modelli occidentali di distribuzione.