Cosa può scaricare chi ha la partita Iva forfettaria? Ecco la guida di un noto commercialista su cosa inserire nella dichiarazione dei redditi, cosa dedurre e cosa detrarre.
Il regime forfettario rappresenta una formula fiscale semplificata e vantaggiosa, pensata per professionisti, autonomi e piccoli imprenditori che non superano gli 85.000 euro annui di ricavi. La tassazione prevede un’imposta sostitutiva fissa del 15%, che può scendere al 5% nei primi cinque anni, sostituendo le aliquote IRPEF progressive tipiche del regime ordinario. Non è prevista l’applicazione dell’IVA, né l’obbligo di tenuta dei registri IVA o dei libri contabili. La contabilità risulta quindi molto più agile, pur richiedendo la fatturazione elettronica e la conservazione dei documenti.
A differenza del regime ordinario, il forfettario non permette di dedurre i costi reali dell’attività, poiché le spese vengono considerate attraverso un coefficiente di redditività specifico per ogni settore. Ciò semplifica la contabilità, ma rende meno conveniente questa opzione per chi sostiene numerose spese. Chi opta per il regime ordinario, invece, deve affrontare adempimenti contabili più articolati ma può dedurre tutte le spese sostenute, rendendolo più adatto a chi presenta ricavi elevati o costi significativi. La scelta tra i due regimi dipende quindi dalla struttura dei ricavi e delle spese, oltre che dalla complessità della gestione amministrativa che si è disposti a sostenere.
Dichiarazione dei redditi: ecco cosa può scaricare chi ha la partita Iva forfettaria
Abbiamo spiegato che chi opta per il regime forfettario non può dedurre i costi reali dell'attività. Nonostante ciò, ci sono delle spese che possono essere inserire in dichiarazione dei redditi e, dunque, detratte. Ne ha parlato, in particolare, un noto esperto e commercialista italiano, il dottor Massimiliano Allievi. Allievi ha spiegato che è vero che chi paga il 5% o il 15% di imposta sostitutiva fissa, per tutto quello che fa con quella tipologia di partita Iva, non può detrarre nulla, eccetto i contributi previdenziali INPS per quell'anno, ma quello che si fa da dipendente può essere scaricato.
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Infatti, chi ha una partita Iva forfettaria, e, contestualmente, parte del lavoro lo realizza da dipendente, con le sue buste paga e trattenute IRPEF, può detrarre o dedurre dai costi collegati al reddito da lavoratore dipendente diverse spese. Quindi, ricapitolando, c'è solo una spesa vera, collegata direttamente al regime forfettario, che può essere scaricata, e cioè i contributi previdenziali INPS. Dall'altra parte, però, le spese possono essere detratte o dedotte per la parte di reddito ottenuto dal lavoro dipendente. Il limite massimo di spese che si potranno detrarre o dedurre dipenderà dalla capienza fiscale collegata al reddito dipendente, senza considerare quello forfettario. Va da sé che chi ha solo il reddito forfettario, infine, non potrà scaricare delle spese alternative ai contributi previdenziali INPS.
