Lucio Corsi incanta Basilea con “Volevo essere un duro” all’Eurovision 2025: arriva anche il sostegno di una grande della musica italiana.
Lucio Corsi si è esibito ieri sera, martedì 13 maggio 2025, durante la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest a Basilea, portando sul palco la sua intensa e poetica “Volevo essere un duro”. L’artista toscano, scelto per rappresentare l’Italia dopo la rinuncia del vincitore di Sanremo Olly, ha regalato al pubblico una performance fedele a quella già vista al Festival, accompagnato dal chitarrista e co-autore Tommaso Ottomano.
Corsi ha puntato tutto sull’autenticità. In un contesto dominato da giochi di luce, costumi elaborati e coreografie scenografiche, la sua scenografia minimale ha rappresentato una scelta controcorrente. Nessuna distrazione visiva, solo musica e parole. Il palco ha restituito un’atmosfera intima, capace di trasmettere tutta la fragilità e la determinazione del brano.
Rispetto alla versione sanremese, l’artista ha introdotto due elementi nuovi: l’armonica a bocca, che ha impreziosito l’arrangiamento con un tono nostalgico, e i sottotitoli in inglese, pensati per facilitare la comprensione del testo da parte del pubblico internazionale. Un dettaglio che ha mostrato la volontà di Corsi di comunicare un messaggio universale, senza barriere linguistiche.
Lucio Corsi incanta l'Eurovision: grande della musica italiana lo approva
Non è mancata nemmeno una nota di ironia. Durante l’esibizione, le telecamere hanno inquadrato la scritta “Andy” sotto lo stivaletto del cantante, un evidente riferimento al celebre personaggio di Toy Story. Un omaggio tenero e originale, che ha strappato un sorriso anche ai più scettici. Subito dopo la sua esibizione, sui social è arrivato un commento che ha fatto il giro del web. Mara Maionchi, storica produttrice discografica e volto amatissimo dal pubblico, ha scritto semplicemente: “Viva Lucio”. Un messaggio breve ma potente, carico di stima e incoraggiamento. Un segno che l’artista toscano ha saputo colpire anche chi conosce bene il mestiere.

L’esibizione ha acceso il dibattito in Italia. C’è chi l’ha definita troppo statica, poco adatta a un palco spettacolare come quello dell’Eurovision. Ma tanti altri hanno lodato la scelta stilistica raffinata, riconoscendo a Corsi il coraggio di non snaturarsi. All’estero, invece, la reazione è stata decisamente più compatta. Numerosi spettatori stranieri hanno elogiato la profondità del brano e la coerenza artistica dell’interprete. Sui social e nei forum dedicati al contest, si leggono commenti entusiasti sulla capacità del cantautore italiano di trasmettere emozioni autentiche, senza filtri. Il pubblico presente alla Jakobshalle Arena non è rimasto indifferente. Alla fine dell’esibizione, applausi scroscianti e grida di approvazione hanno accolto l’uscita di scena di Corsi. Un segnale chiaro: il messaggio è arrivato.
Aspetti tecnici e strategici del Contest
In quanto membro dei Big 5, l’Italia ha accesso diretto alla finale dell’Eurovision, prevista per sabato 17 maggio. L’apparizione nella semifinale aveva quindi una funzione puramente promozionale. Una vetrina importante per far conoscere la proposta italiana al pubblico europeo. I sottotitoli in inglese, introdotti per l’occasione, sono stati spiegati dallo stesso Corsi come una scelta consapevole. L’obiettivo era trasmettere il significato del testo anche a chi non parla italiano, mettendo al centro il valore narrativo della canzone.
Lucio Corsi ha portato a Basilea una visione personale, poetica e coerente. Non ha cercato il colpo di scena, ma ha lasciato parlare la musica. In un Eurovision dove spesso trionfa l’apparenza, lui ha scelto la sostanza. E questa differenza si è sentita. Se in Italia l’azzardo non è stato compreso da tutti, all’estero la sua sincerità è stata premiata. Ora l’attesa è tutta per sabato, quando “Volevo essere un duro” tornerà sul palco della finale. Il mondo lo guarda. Mara Maionchi lo tifa. L’Italia, intanto, non deve fare altro che ascoltarlo.