Al via un nuovo bando, finalizzato alla creazione di un elenco di beneficiari di tirocini finalizzati all'inclusione sociale, che avranno la durata di un anno: ecco i dettagli sull'importante opportunità di lavoro a Napoli.
Il Comune di Napoli ha recentemente indetto un bando, finalizzato alla creazione di un elenco di beneficiari di tirocini, che abbiano l'obiettivo di consolidare capacità operativa e autonomia dei cittadini, e che li prepari a un futuro inserimento lavorativo stabile. L'opportunità è aperta ai residenti nel Comune di Napoli, e prevede l'apertura di ben 860 tirocini di inclusione sociale retribuiti. La retribuzione mensile prevista è di 600 euro, al lordo di eventuali tasse e imposte, che verranno corrisposte direttamente dall'Amministrazione Comunale. La durata di ciascun tirocinio sarà di 12 mesi, e l'impegno lavorativo sarà di cinque ore giornaliere, per cinque giorni a settimana.
I tirocini sono divisi per settore di attività: in particolare, il Comune di Napoli evidenzia che il primo lotto prevede 248 tirocini, nel settore di attività del Turismo, mentre il secondo ne prevede 164, nel settore di attività dei Servizi alla persona e dei Servizi alle imprese. Il terzo settore, per i quali si prevedono 151 tirocini, è inserito nel settore 'Moda, Commercio e Artigianato', e il quarto settore di attività, 'Eventi, Cinema e Spettacolo', ne prevede 150. Infine, il quinto lotto prevede l'apertura di 147 tirocini, nel settore di attività 'Edilizia e Meccanica'. Si specifica che i tirocini avranno luogo nell'area di competenza della Città Metropolitana di Napoli, e che l'indennità sarà erogata per intero, solo a fronte di una partecipazione minima ai tirocini del 70 per cento su base mensile.
Lavoro a Napoli, al via una nuova opportunità per centinaia di cittadini: ecco i requisiti
Come determinato dalla nota n. 1033 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 19 gennaio 2024, i tirocini di inclusione sociale sono finalizzati all'inserimento dei beneficiari dell'Assegno di Inclusione sociale, nonché dagli individui e nuclei familiari che si trovino in condizioni di disagio economico similari. I tirocini di inclusione possono, infatti, essere attivati anche per chi non riceve l’Assegno di Inclusione, purché abbia un ISEE inferiore a 9.360 euro. È però necessario che vi sia una presa in carico sociale, secondo quanto definito dal D.M. 160/2023. Questa funzione, svolta dal servizio sociale professionale, si rivolge a persone o famiglie con bisogni complessi, e comporta un percorso personalizzato di valutazione, orientamento e attivazione di risorse territoriali. L’obiettivo è costruire un accompagnamento efficace verso una maggiore autonomia. La nota MLPS n.16631 del 3 ottobre 2024 fornisce chiarimenti in merito.

Per accedere ai tirocini di inclusione nel Comune di Napoli, occorre soddisfare alcuni requisiti precisi. I candidati devono avere un'età compresa tra i 16 e i 59 anni, con obbligo scolastico assolto in caso di minori, ed essere residenti nel territorio comunale. È necessario essere disoccupati o inoccupati, oltre che cittadini comunitari o extra-comunitari con permesso di soggiorno regolare. Il richiedente deve inoltre appartenere a un nucleo beneficiario dell’Assegno di Inclusione e non essere attivabile al lavoro, secondo quanto stabilito dalla nota MLPS n.16631 del 3 ottobre 2024. In alternativa, è ammessa la presa in carico da parte dei Servizi sociali o sanitari del Comune, con un’attestazione ISEE non superiore a 9.360 euro.
Come inviare la domanda
Tutti i requisiti indicati devono essere posseduti al momento della domanda, pena l’esclusione. Queste condizioni sono finalizzate a garantire l’accesso ai percorsi di accompagnamento e inclusione a soggetti fragili e non immediatamente occupabili. Si specifica che, tra i requisiti, non c'è riferimento al titolo di studio: non è, dunque, necessario il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Per chi avesse intenzione di inviare la candidatura, specifichiamo che le domande per i tirocini di inclusione sociale nel Comune di Napoli devono essere presentate esclusivamente online, attraverso il portale dedicato, a partire dalle ore 10:00 del 9 maggio 2025.
L'accesso dovrà avvenire tramite credenziali SPID, CIE o CNS. Si specifica che le candidature saranno accolte fino a esaurimento dei posti disponibili, secondo l’ordine cronologico di arrivo, tramite una procedura “a sportello”. Sono previsti cinque elenchi distinti, uno per ciascun settore di attività. In caso di rinunce, verranno convocati i candidati successivi. È obbligatorio allegare l’ISEE aggiornato e, per i cittadini extra-comunitari, il permesso di soggiorno.
Chi viene selezionato è tenuto ad accettare l'assegnazione ricevuta in termini di mansione, orario e sede. Un rifiuto non giustificato comporta l’esclusione dal progetto. Il tirocinante dovrà svolgere le attività previste, attenersi agli orari, rispettare le regole del luogo di lavoro e le norme di sicurezza, collaborare con il tutor aziendale e registrare la propria presenza. In caso di assenza per malattia, va presentato un certificato medico. È inoltre richiesto il rispetto della riservatezza su processi e informazioni conosciute durante il tirocinio, anche dopo la sua conclusione.
Cos'è l'Assegno di Inclusione
Per completezza, evidenziamo che l'Assegno di Inclusione (ADI) è una misura nazionale attiva dal 1° gennaio 2024, destinata a nuclei familiari in condizioni di fragilità economica e sociale. Sostituisce il Reddito di Cittadinanza, offrendo non solo un sostegno economico mensile tramite la “Carta ADI”, ma anche l’inserimento in percorsi di formazione, inclusione e lavoro. L’accesso è riservato a famiglie con almeno un componente con disabilità, minorenne, over 60 o in condizione di svantaggio certificato. È richiesto un ISEE inferiore a 10.140 euro, la residenza in Italia da almeno cinque anni (di cui due continuativi), e il rispetto di specifici limiti patrimoniali.
Il beneficio dura 18 mesi, rinnovabili per altri 12, con una sospensione di un mese tra i cicli. L’erogazione è condizionata alla partecipazione a percorsi di attivazione sociale e lavorativa, obbligatori per i beneficiari tra i 18 e i 59 anni considerati attivabili. L’ADI rappresenta dunque un intervento strutturato, volto non solo al contrasto della povertà, ma anche al reinserimento delle persone in percorsi di autonomia attraverso un sistema coordinato di aiuti economici e servizi pubblici.