La natura selvaggia si riprende un rudere abbandonato, e crea un vero spettacolo, che si può ammirare in una destinazione non lontana da Sorrento, in Campania: ecco il Vallone dei Mulini, il canyon segreto della Campania.
Il Vallone dei Mulini si presenta come una fenditura naturale profonda e suggestiva, incastonata alle porte del centro storico di Sorrento. La sua origine risale a circa 35.000 anni fa, quando un'imponente eruzione dei Campi Flegrei ricoprì la zona con spessi strati di tufo. Col tempo, le acque dei ruscelli Casarlano e Sant’Antonino hanno eroso la roccia, creando questa gola stretta e spettacolare, visibile oggi ma difficilmente accessibile.
Il termine “canyon segreto” si addice perfettamente a questo luogo per due motivi principali. Il primo riguarda la sua morfologia: una profonda spaccatura che divide il centro urbano dal mare, con pareti scoscese tappezzate da una vegetazione intricata e quasi tropicale. Il secondo motivo è legato alla sua invisibilità: pur trovandosi a pochi metri dalla vivace Piazza Tasso, il Vallone resta celato alla vista, spesso ignorato anche da chi visita la città. Oggi, infatti, può essere ammirato soltanto dall’alto, da via Fuorimura o dalla stessa Piazza Tasso, ma non è visitabile in quanto si trova su suolo privato.
Uno spettacolo selvaggio in Campania: il canyon segreto vicino Sorrento
Come spiega il CMEA - Centro Meridionale di Educazione Ambientale del Comune di Sorrento, nel XVII secolo, il Vallone era un centro nevralgico per la vita produttiva della comunità sorrentina. In questa gola operavano diversi mulini ad acqua destinati alla macinazione del grano, una segheria per il legname e un lavatoio pubblico. La vicinanza al porto di Marina Piccola ne favoriva l’uso costante da parte di artigiani, mugnai e lavandaie, che popolavano la zona rendendola uno dei fulcri dell’economia locale. Tutto cambiò nel 1866, con la realizzazione di Piazza Tasso. La nuova urbanizzazione comportò il parziale riempimento della gola e la distruzione del ponte che la collegava alla città.

Questo intervento modificò profondamente il microclima: l’assenza di ventilazione e un’umidità costante vicina all’80% resero insostenibile la permanenza umana, favorendo così l’abbandono delle attività presenti. Proprio l’abbandono ha offerto alla natura l’opportunità di riconquistare il suo spazio. I ruderi degli antichi edifici sono oggi completamente avvolti da felci rare, come la Phyllitis vulgaris, da piante carnivore, capperi e una vegetazione rigogliosa che conferisce alla gola un aspetto incantato. Questo scenario, sospeso tra decadenza e rinascita, è tra i più fotografati d’Italia e rappresenta un esempio emblematico della capacità della natura di rigenerarsi e imporsi sull’opera dell’uomo.
Un itinerario per un'escursione a Sorrento e nel Vallone dei Mulini
La visita al Vallone dei Mulini può rappresentare il punto di partenza ideale per un’escursione giornaliera nel cuore di Sorrento. Il luogo è facilmente raggiungibile: si trova proprio dietro Piazza Tasso, da cui si può godere la vista più completa semplicemente affacciandosi dalla ringhiera panoramica di via Fuorimura. Per chi arriva da Napoli, sono diverse le opzioni disponibili. Il treno della Circumvesuviana collega la stazione Garibaldi a Sorrento in circa un’ora. In alternativa, si può optare per l’auto lungo l’autostrada A3 fino a Castellammare di Stabia, proseguendo poi sulla SS145. Chi preferisce un tragitto più suggestivo può scegliere l’aliscafo dal Molo Beverello, raggiungendo il porto in circa 40 minuti, per poi salire verso il centro cittadino.
Una volta ammirato il Vallone dall’alto, si può proseguire con una passeggiata su Corso Italia, il fulcro commerciale e artigianale della città. Il centro storico, con le sue chiese antiche e le botteghe tipiche, offre scorci autentici. La Cattedrale di Sorrento è una tappa significativa per gli amanti dell’arte sacra e dell’architettura. Per chi desidera panorami marini, imperdibile una sosta alla Villa Comunale o al Belvedere di Piazza della Vittoria, da cui si apre una vista spettacolare sul Golfo di Napoli.
La fine del percorso
Il percorso può concludersi sul mare, nella pittoresca Marina Grande, borgo di pescatori perfetto per gustare del pesce fresco. Nei mesi caldi, vale la pena una deviazione ai Bagni della Regina Giovanna, per un tuffo tra antiche rovine romane e acque cristalline. Gli appassionati di cultura possono invece visitare il Museo Correale o quello dedicato alla tarsia lignea, due luoghi dove la storia locale si intreccia con l’artigianato. Questo itinerario consente di esplorare una Sorrento più intima e affascinante, dove la natura selvaggia, la memoria storica e la vivacità culturale si fondono in un’esperienza unica: l'escursione è consigliatissima tra il mese di maggio e l'inizio del mese di giugno, quando inizia a far caldo ma le temperature non sono ancora troppo proibitive. Approfittatene per visitare questo canyon segreto della Campania!