Non tutti lo sanno, ma queste cinque cose non si gettano assolutamente nell'umido: ecco degli importanti consigli per fare la raccolta differenziata in maniera corretta.
La raccolta differenziata si fonda sulla separazione dei rifiuti in categorie distinte, con l’obiettivo di facilitarne il riciclo o lo smaltimento. Tra le frazioni più rilevanti emergono l’umido/organico e l’indifferenziato, che si distinguono principalmente per la biodegradabilità dei materiali. Un materiale è biodegradabile se può essere scomposto da microrganismi naturali, trasformandosi in composti semplici e innocui in tempi brevi. Secondo la norma UNI EN 13432:2002, almeno il 90% della massa di un prodotto deve degradarsi entro sei mesi per rientrare in questa definizione. La frazione organica comprende rifiuti di origine vegetale o animale, come resti di cibo, bucce, fondi di caffè, fiori e piccoli scarti da giardino.
Questi materiali, raccolti in sacchetti biodegradabili e compostabili, vengono avviati al compostaggio. Il risultato è il compost, un fertilizzante naturale utile in agricoltura e giardinaggio. Un corretto conferimento dell’organico consente di ridurre i rifiuti destinati a discariche o inceneritori e contenere la produzione di gas serra. Al contrario, l’indifferenziato raccoglie ciò che non è riciclabile, né compostabile. Questa frazione, spesso non biodegradabile, rappresenta la componente più critica in termini ambientali, poiché viene smaltita in discariche o termovalorizzatori.
Raccolta differenziata: ecco cinque cose che non vanno assolutamente nell'umido
La corretta distinzione tra queste categorie si rivela quindi essenziale per limitare l’impatto ambientale e favorire il recupero delle risorse. In alcuni casi, però, può essere difficile distinguere correttamente i prodotti da gettare nell'umido e quelli da gettare nell'indifferenziato. Ai nostri lettori può, dunque, essere utile questo articolo, in cui riportiamo cinque cose che, per quanto possa sembrare, non vanno gettate nell'umido, ma nell'indifferenziato. A rivelarle, è stata una nota esperta, sulla pagina social Mangrovia Shop. Le prime due cose sono particolarmente inaspettate, perché si tratta di materiali organici. Parliamo, cioè, dei capelli umani e dei peli degli animali, e dei gusci di cozze e vongole. Nonostante siano materiali organici, infatti, essi sono troppo resistenti e poco biodegradabili: per questo, non sono adatti al compostaggio e non possono essere smaltiti facilmente come i rifiuti organici.

Il terzo rifiuto da gettare nell'indifferenziato, e non nell'umido, è il mozzicone di sigaretta: nonostante sia presente la cellulosa, infatti, gli altri materiali di cui è fatto non sono organici, e quindi non sono biodegradabili. Nemmeno i pannolini o gli assorbenti vanno nell'organico: è conveniente buttarli sempre nell'indifferenziato. Infine, i fazzoletti e i tovaglioli: se questi sono colorati, vanno assolutamente nell'indifferenziato. Se sono bianchi e senza stampe o colori, invece, possono andare anche nell'umido!
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