Licenziamento, entro quanto deve essere pagato il TFR? Esperto fa chiarezza: "Dipende da questa cosa"

Non c'è un termine unico, entro il quale deve essere pagato il TFR - Trattamento di Fine Rapporto dopo il licenziamento: e allora, quanto tempo dovrà aspettare l'ex dipendente, prima di preoccuparsi per non aver ancora ricevuto la liquidazione? Ecco la risposta dell'esperto.

La busta paga è il documento mensile che riflette in modo dettagliato il compenso riconosciuto al lavoratore. Contiene dati identificativi, periodo di riferimento, retribuzione lorda e netta, oltre a tutte le voci accessorie: ferie, straordinari, trattenute fiscali e contributive. Il suo ruolo si amplifica in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, quando viene emessa l’ultima busta paga. In questa fase, il cedolino finale assume una valenza essenziale poiché include le competenze di fine rapporto, ovvero le somme aggiuntive spettanti al lavoratore.

Tra queste, spicca il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), elemento centrale del congedo economico dal lavoro. Oltre al TFR, la busta paga può contenere ratei di tredicesima o quattordicesima, indennità per ferie non godute e, se previsto, il mancato preavviso. Il TFR rappresenta una porzione di retribuzione accantonata annualmente dal datore di lavoro e rivalutata secondo un meccanismo legale. Ogni anno viene calcolata una quota pari alla retribuzione annua divisa per 13,5. Tale somma è poi aggiornata con un incremento fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Alla fine del rapporto, la cifra maturata viene liquidata in un’unica soluzione, salvo che sia stata destinata a un fondo pensione.

Entro quanto si deve ricevere il TFR, dopo il licenziamento? Ecco la spiegazione dell'esperto

Il TFR compare, in particolare, nella parte finale del cedolino mensile, dove sono visibili le quote mensili maturate, l’ammontare complessivo e le eventuali anticipazioni. Ma entro quanto deve avvenire il pagamento, in caso di cessazione del lavoro? Sfortunatamente, non esiste una sola risposta, in quanto non esiste un termine stabilito dalla legge: come spiega, infatti, un noto esperto, il dottor Riccardo Onano, la data entro cui si deve obbligatoriamente ricevere il TFR viene stabilita dal, e cambia in base al CCNL. Controllate, dunque, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro al quale fa riferimento il vostro contratto, per sapere quando ricevere la liquidazione.


Ad esempio, spiega l'esperto, il Contratto dei Metalmeccanici stabilisce i 30 giorni dall'ultima busta paga, come termine entro cui ricevere il TFR. Altri CCNL, invece, non stabiliscono questo termine. Come fare in questo caso? Ebbene: bisogna considerare un termine congruo, che, solitamente, è di uno o due mesi. Nello stabilire il termine, però, intervengono anche altri fattori, come l'anzianità di servizio: più avrà lavorato l'ex dipendente, infatti, più importante sarà il valore del TFR, e più tempo potrebbe volerci per riceverlo. In ogni caso, però, il pagamento dovrà essere ricevuto, al massimo, entro quattro o cinque mesi: superato questo termine, l'esperto consiglia di contattare l'ex datore di lavoro per ricevere la liquidazione. Se, ancora, il datore non erogherà la quota, si consiglia di procedere per vie legali.

Licenziamento TFR
Una dipendente licenziata.

L'erogazione del TFR, comunque, segue un regime fiscale separato, con tassazione ridotta rispetto alla retribuzione ordinaria. Questa liquidazione rappresenta spesso una delle risorse più significative per il lavoratore in uscita: è importante, dunque, che sia erogata in un tempo congruo e utile al lavoratore.