Attenzione a una serie di post tutti simili, che stanno comparendo su Facebook: si tratta di una truffa pericolosa. Ecco come riconoscerla e tutti i dettagli.
Le truffe sui social network stanno aumentando e diventano sempre più sofisticate, approfittando della popolarità delle piattaforme e del senso di fiducia che si crea tra gli utenti. Facebook e Instagram, tra i vari social, sono ambienti fertili per questi raggiri, che si manifestano in forme diverse, spesso difficili da riconoscere. Una delle tecniche più diffuse è il phishing, in cui i truffatori imitano le pagine di login ufficiali per rubare credenziali d’accesso. Una volta ottenuti i dati, possono appropriarsi dell’account, spiare conversazioni o contattare amici della vittima fingendosi lei. Questo avviene anche tramite messaggi che sembrano provenire da contatti fidati o da assistenza clienti fasulla.
Un altro schema si basa su falsi guadagni: i truffatori promettono ricompense per semplici azioni come mettere “mi piace” o seguire un profilo. In seguito, chiedono dati bancari o inviano link pericolosi, che compromettono il dispositivo. Sono comuni anche i finti concorsi, apparentemente sponsorizzati da marchi noti. In cambio di premi mai esistiti, le vittime cedono informazioni personali o effettuano pagamenti. Molte truffe ruotano intorno a profili falsi: l’obiettivo è instaurare un legame per poi manipolare la vittima con richieste di denaro o l’invio di link dannosi. Tattiche simili includono il furto d’identità o il catfishing. Altre strategie prevedono quiz-trappola o l’uso di deepfake, contenuti manipolati con l’IA per simulare persone reali, inducendo a fidarsi. In alcuni casi, vengono proposte offerte di lavoro o investimenti fittizi, ma dietro c’è solo l’intento di sottrarre denaro o informazioni.
Truffa su Facebook: ecco l'allarme dell'avvocato, come riconoscere i messaggi
C'è, poi, un altro tipo di truffa che si sta diffondendo negli ultimi tempi su Facebook. A segnalarla, è stato un noto esperto di tutela dei consumatori, l'avvocato Massimiliano Dona. In particolare, il presidente dell'Unione Nazionale dei Consumatori ha spiegato che, già da un po' di tempo, si stanno diffondendo una serie di post molto simili, pubblicati da contatti Facebook, i quali sostengono di aver lavorato per anni presso una nota azienda, che può cambiare a seconda del post, e di essere stati licenziati all'improvviso. Questo tipo di truffa gioca su meccanismi psicologici, in quanto i dipendenti licenziati stimolano la nostra società. Essi scrivono, poi, di volersi vendicare del licenziamento, e di voler rivelare un segreto per avere una serie di prodotti gratis, da quell'azienda dalla quale gli utenti sarebbero stati licenziati.

Si legge, sui messaggi, che basta rispondere a qualche domanda e, pagando due euro, si avrà accesso a un passaggio segretissimo, riservato solo ai dipendenti. Si tratta, però, di una truffa: non esiste nessun passaggio segreto e, pagando due euro, si rischia di dare informazioni importantissime ai truffatori, che potrebbero accedere ai nostri dati e ai nostri soldi. Questo tipo di truffa è la truffa del sondaggio: con la promessa di accedere a prodotti scontati o gratuiti, si chiede di rispondere a delle domande e di inviare soldi. Per dare maggiore fiducia alla potenziale vittima, si trovano anche dei commenti di utenti che dicono di aver usufruito dell'offerta e di aver ricevuto i prodotti promessi. Come spiega l'esperto, però, si tratta di utenti che sono d'accordo con il truffatore: anche i commenti, dunque, sono truffe. Non fidatevi, quindi, e non rispondete a nessuna domanda!
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