Dichiarazione dei redditi: chi ha trovato il primo lavoro deve farla? Il chiarimento dell'esperto

Chi ha trovato il primo lavoro deve fare la dichiarazione dei redditi, oppure non è necessario? Ecco cosa spiega l'esperto e tutti i dettagli da conoscere.

La dichiarazione dei redditi è un atto contabile con cui ogni anno il contribuente, sia persona fisica che giuridica, comunica all’Agenzia delle Entrate i redditi percepiti nell’anno precedente. Questo consente allo Stato di determinare le imposte dovute e verificare la corretta posizione fiscale del soggetto. La dichiarazione ha anche una funzione a favore del contribuente, poiché permette di ottenere rimborsi IRPEF o beneficiare di deduzioni e detrazioni per determinate spese sostenute, come quelle mediche, scolastiche, o legate alla casa. L’obbligo di presentare la dichiarazione scatta per chi ha percepito redditi nell’anno precedente e non rientra nei casi di esonero.

Sono tenuti a farla, ad esempio, i titolari di partita IVA, anche se non hanno prodotto redditi, oppure chi ha avuto più rapporti di lavoro. Obbligati sono anche coloro che hanno percepito redditi da soggetti privati, come i collaboratori domestici, o chi deve restituire detrazioni non spettanti. C'è, però, anche chi non è obbligato a produrre la dichiarazione dei redditi, per questa possa, comunque, risultare vantaggiosa per recuperare importi spettanti ma non ancora ottenuti. Prima di capire chi non è obbligato a farla, analizziamo una situazione in particolare: quella di chi ha trovato il primo lavoro l'anno precedente, e si trova a dover fare la prima dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione dei redditi: chi ha trovato il primo lavoro è obbligato a farla? Ecco cosa dice l'esperto

A chiarire questo dubbio, è stato il commercialista Giorgio Infantino. In particolare, l'esperto ha spiegato che, per chi l'anno precedente alla dichiarazione dei redditi ha trovato il suo primo lavoro e ha ottenuto il suo primo stipendio, potrebbe trovarsi a dover compilare la dichiarazione dei redditi. Prima di tutto, i lavoratori dovranno aver ricevuto la Certificazione Unica entro il 17 marzo, dall'attuale datore di lavoro o ex datore di lavoro. Il lavoratore non sarà obbligato a inserire la Certificazione Unica nell'atto e, dunque, a fare la dichiarazione dei redditi, qualora avesse ricevuto guadagni esclusivamente da un unico datore di lavoro che ha eseguito correttamente ritenute e conguagli. Non è obbligato a dichiarare i redditi, altresì, chi ha soltanto redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, come gli interessi bancari.


L’esonero vale anche per chi ha redditi molto contenuti entro soglie definite dalla legge. L'Agenzia delle Entrate sottolinea, in effetti, che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi coloro che hanno percepito redditi di qualsiasi tipologia, purché non soggetti all’obbligo di tenuta delle scritture contabili e per un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro. In tutti gli altri casi, anche se si tratta di un primo lavoro o di primi lavori, il dipendente sarà obbligato a compilare questo documento. In ogni caso, l'esperto ha consigliato di predisporre la dichiarazione dei redditi, per evitare problemi col fisco.

Dichiarazione dei redditi
Una dichiarazione dei redditi.

 

Perché può convenire comunque fare la dichiarazione

Come già sottolineato, infatti, anche chi è esonerato dall’obbligo può trarre vantaggio dalla presentazione di questo particolare atto. Questo consente di recuperare detrazioni fiscali, come quelle legate a spese sanitarie, mutui o ristrutturazioni, e di ottenere rimborsi per crediti d’imposta o versamenti in eccesso. Inoltre, la dichiarazione permette di correggere eventuali errori nelle ritenute o nelle detrazioni effettuate da datori di lavoro o enti pensionistici, rendendo possibile il rimborso direttamente in busta paga o nella pensione.