Cucine da incubo, Cannavacciuolo incredulo per questa frittura: "Mi fate impazzire"

Nel programma Cucine da Incubo, Antonino Cannavacciuolo è rimasto senza parole dopo che a tavola gli è arrivata una frittura molto particolare.

Una giornata da dimenticare. È questa la sensazione che ha lasciato l’ultima puntata di Cucine da incubo, il celebre programma condotto da Antonino Cannavacciuolo. Appena varcata la soglia del ristorante protagonista della puntata, lo chef si è trovato immerso in un’esperienza culinaria al limite del surreale. A partire dalla frittura, che più che croccante si è rivelata unta e pesante, fino ad arrivare a una pizzetta tanto compatta da rimanere cruda all’interno. Il disastro si è poi completato con un fiore di zucca che, invece di sprigionare leggerezza e gusto, ha rilasciato un eccesso d’olio che ha lasciato Cannavacciuolo senza parole.

Cucine da incubo, Cannavacciuolo senza parole: la frittura più unta del secolo

Il piatto che ha aperto le danze è stata una classica frittura mista. Ma non appena l’ha assaggiata, lo chef ha alzato le sopracciglia. Non era un problema di sapore, quanto di esecuzione: l’olio dominava ogni boccone, soffocando qualsiasi tentativo di croccantezza. Un errore tecnico che denuncia superficialità in cucina e, probabilmente, una scarsa conoscenza delle basi.

 

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Il peggio, però, doveva ancora arrivare. La pizzetta che gli è stata servita successivamente è risultata cruda all’interno. Un dettaglio inaccettabile per chi, come Cannavacciuolo, considera l’equilibrio tra impasto, farcitura e cottura un caposaldo della cucina italiana. Troppo spessa, troppo pesante. Cannavacciuolo ha commentato così la frittura, con il suo inconfondibile tono tra il severo e l’ironico.

antonino cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo

A chiudere il trittico del disastro, un fiore di zucca fritto che non ha saputo riscattare tutto il resto. Anche in questo caso, il nemico è stato l’olio, usato senza criterio. Il risultato? Un boccone grasso e pesante, ben lontano dall’idea di antipasto fresco e fragrante che si richiede in un ristorante che punta a salvarsi. La cuoca in questione ha tentato di giustificarsi, ma non c'è stato verso. Per Cannavacciuolo non era assolutamente commestibile. Quando il cibo fritto è troppo pieno d'olio è veramente immangiabile, in quanto il sapore dell'olio, molto forte di per sé, va a contrastare il sapore della pastella. Non solo, capita anche diventino particolarmente spessi e pesanti da digerire, oltre che mollicci.

La missione di Cannavacciuolo col suo show

Cucine da incubo non è solo uno show culinario, ma una vera e propria terapia d’urto per locali sull’orlo del baratro. Ogni puntata segue una struttura chiara e funzionale: si parte con l’analisi del ristorante, dal punto di vista estetico, igienico e culinario. Ed è proprio in questa fase che emergono i primi segnali del disastro.

Dopo l’assaggio dei piatti, lo chef osserva in incognito un servizio serale completo, per valutare l’organizzazione dello staff, il coordinamento in cucina e la qualità dell’interazione con i clienti. Un passaggio fondamentale per capire se i problemi sono solo tecnici o più profondi, legati alla motivazione e all’identità del locale. Segue poi la parte più scenografica e coinvolgente del programma: il restyling. Qui si interviene sull’arredamento, sulla pulizia, sulla disposizione degli spazi. Non di rado viene rivoluzionato anche il menu, spesso troppo lungo, disorganico o fuori target.

Naturalmente, la vera anima della trasmissione è la formazione. Cannavacciuolo si mette a fianco dello staff, non solo per insegnare tecniche di cucina, ma anche per motivare, responsabilizzare, stimolare una nuova visione del lavoro. L’obiettivo è duplice: dare nuove competenze e restituire fiducia. Ci sarà riuscito anche con questo ristorante? Sicuramente, visto che lo chef tenta sempre di rilanciare coloro che sono nel mondo della ristorazione, nonostante qualche disastro, a volte anche di troppo.