Riccardo Scamarcio sorprende ancora: una prova attoriale che non si dimentica su RaiPlay, una storia avvincente tra padre e figlio.
Non è raro vedere Riccardo Scamarcio calarsi nei panni di personaggi tormentati, ma ne Il ladro di giorni raggiunge una profondità che lascia il segno. Il suo Vincenzo è un uomo spezzato, attraversato da contraddizioni, capace di ispirare al tempo stesso empatia e disagio. Scamarcio regala al pubblico un'interpretazione intensa, fatta di silenzi pesanti quanto le parole, di sguardi che raccontano più delle azioni.
È un padre che non riesce a fare il padre, un uomo che tenta di riavvolgere il nastro della sua vita, pur sapendo che il tempo non si recupera. La sua prova attoriale ha colpito critica e pubblico, tanto da guadagnargli una nomination ai Ciak d’oro come miglior attore protagonista. Un riconoscimento meritato per una performance che si muove costantemente sul filo del rasoio.
Riccardo Scamarcio è su RaiPlay in un film unico: emozioni a non finire
Uscito nel 2019 e firmato da Guido Lombardi, Il ladro di giorni è molto più di un semplice film drammatico. È un viaggio fisico ed emotivo, un road movie che attraversa l’Italia, ma soprattutto le crepe di un legame familiare interrotto. Al centro c'è Salvo, un undicenne cresciuto tra le montagne del Trentino, che vede ricomparire il padre proprio nel giorno della sua Prima Comunione. Un padre assente da anni, finito in carcere quando lui era ancora troppo piccolo per comprendere. Quel padre, Vincenzo, adesso è tornato. Ma non per ricucire i rapporti, almeno non solo. La verità è più scomoda: ha bisogno di suo figlio come copertura per un trasporto illegale fino a Bari. Crede che viaggiare con un bambino possa allontanare i sospetti della polizia. Così parte un cammino che non è fatto solo di chilometri, ma di rivelazioni dolorose, tensioni crescenti e scelte morali impossibili.
Nel corso di quei giorni, Salvo si ritrova costretto a crescere in fretta. Scopre un padre che sa essere affettuoso ma anche pericoloso, che nasconde droga, maneggia armi e non esita a usare la forza. Tutto ciò che gli era stato insegnato dagli zii, la legalità, la fiducia, la stabilità, viene messo in discussione. La strada diventa il teatro di un confronto generazionale duro, dove i ruoli spesso si invertono: è il bambino a dover capire, decidere, resistere. Oltre a Scamarcio, nel cast spicca la presenza del giovanissimo Augusto Zazzaro, straordinario per intensità e naturalezza nel ruolo di Salvo.

Insieme, padre e figlio offrono un duetto drammatico che non lascia indifferenti. Completano il quadro attori del calibro di Massimo Popolizio, Giorgio Careccia e Vanessa Scalera, che aggiungono sfumature a una narrazione mai banale. Guido Lombardi, già premiato con il Premio Solinas per il soggetto, costruisce un racconto che fonde realismo e poesia visiva. La fotografia curata da Daria D’Antonio accompagna con delicatezza ogni svolta narrativa, immergendo lo spettatore in atmosfere ora luminose, ora crepuscolari, come l’anima dei suoi protagonisti. Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e ha avuto una buona accoglienza. Se amate i film nei quali si parla di rapporto padre figlio, non potete perdere questo titolo con Claudio Santamaria.
Un titolo che è già una dichiarazione: perché vale la pena vederlo
Il ladro di giorni non è solo un titolo evocativo. È la metafora perfetta per raccontare ciò che si perde crescendo troppo in fretta, per ciò che viene tolto da errori che si pagano per tutta la vita. I giorni rubati sono quelli dell’infanzia di Salvo, ma anche quelli di Vincenzo, consumati nel carcere e nel rimorso. Chi cerca un film che faccia riflettere, che metta in discussione le certezze, che racconti la complessità degli affetti e delle scelte, troverà in Il ladro di giorni una proposta imperdibile. Disponibile su RaiPlay, è l’occasione perfetta per recuperare un’opera intensa, dove il talento di Scamarcio si fonde con una regia raffinata e una storia potente. Non è solo un film: è una vera e propria esperienza non solo visiva, ma anche sensoriale.