Nell'ultima puntata di Cucine da incubo, lo chef Antonino Cannavacciuolo è rimasto di stucco dopo aver visto il risotto che gli hanno portato a tavola: ha persino chiesto cosa fosse una certa 'melma' (brodo), presente nel piatto.
L’undicesima edizione di Cucine da incubo è tornata su Sky Uno e in streaming su NOW, e lo ha fatto in grande stile. Partita il 6 aprile 2025, la nuova stagione propone sette appuntamenti in onda ogni domenica fino al 18 maggio. Alla guida, ancora una volta, lo chef Antonino Cannavacciuolo, che riesce a trasformare ogni puntata in un viaggio emozionale e gastronomico.
La vera novità di quest’anno è la prima puntata girata all’estero, precisamente a Rottendorf, in Germania. Qui Cannavacciuolo ha visitato un ristorante gestito da una coppia di italiani emigrati. È la prima volta che il celebre format varca i confini nazionali, portando la sua missione di salvataggio ristorativo in una comunità italiana oltre frontiera. E l’esperimento ha colpito nel segno, dimostrando quanto Cucine da incubo sia un fenomeno capace di parlare a tutti, anche a chi vive lontano dall’Italia. Insomma, una puntata in stile Little Big Italy, anche se l'obiettivo dello chef Antonino resta sempre lo stesso: ridare successo ai locali ormai dimenticati.

Questa edizione si preannuncia come una delle più varie e intense: dalle colline piemontesi alle coste pugliesi, passando per i paesaggi laziali e campani. Le tappe italiane comprendono Bricherasio (Piemonte), Ciampino e Vallecorsa (Lazio), Robbiate (Lombardia), San Severo (Puglia) e Montella (Campania). Un itinerario gastronomico e umano che racconta molto più del cibo. Nell'ultima puntata girata in Piemonte, lo chef Antonino Cannavacciuolo è rimasto senza parole dopo che gli è stato portato a tavola un risotto molto particolare.
Cucine da incubo, Cannavacciuolo senza parole dopo questo risotto: cosa vede nel piatto
Nel corso della puntata girata a Bricherasio, in Piemonte, lo chef Cannavacciuolo ha vissuto uno dei momenti più iconici e, diciamolo, imbarazzanti dell’intera stagione. Gli è stato servito un piatto che doveva essere un classico risotto. Ma ciò che è arrivato al tavolo aveva ben poco a che fare con il simbolo della cucina italiana. Al primo sguardo, un brodo beige fuoriusciva dal piatto, segno inequivocabile di una cottura sbagliata. Infatti ha detto senza mezzi termini: "Cos'è questa melma beige nei piatto?", poi ancora: "Se avessi cucinato per un cane ci avrei messo più impegno".
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Cannavacciuolo ha chiamato subito lo chef responsabile per chiarire l’accaduto. La risposta non ha fatto che aggravare la situazione: “L’ho bollito”. Una frase che, per chi conosce anche solo le basi della cucina, suona come una sentenza. Lo chef, con il suo stile inconfondibile fatto di ironia e fermezza, ha spiegato che un vero risotto si prepara tostando il riso, non bollendolo come se fosse una pasta. La tostatura serve a sigillare l’amido, garantendo una cottura graduale e una consistenza cremosa. Quel piatto, invece, era l’antitesi della tecnica e del gusto.
Cucine da Incubo non si limita alle pentole e ai fornelli. Ciò che rende il programma irresistibile è la sua capacità di raccontare storie umane, spesso fatte di conflitti familiari, incomprensioni, fallimenti e seconde possibilità. In molti casi, Antonino si trasforma in un vero e proprio consulente matrimoniale. Entra nelle vite delle persone, le ascolta, le scuote, le spinge a cambiare rotta. Le tensioni tra genitori e figli, tra mariti e mogli, o tra soci che non si parlano più, vengono alla luce davanti alle telecamere. Ed è proprio lì che avviene la magia: quando il cibo diventa pretesto per ritrovare fiducia, dialogo e passione.