Lavoro, i permessi per allattamento spettano anche ai papà: avvocato svela 5 cose da sapere assolutamente

Ecco cosa sono i permessi per allattamento, quando i papà possono sfruttarli e altre cose fondamentali da sapere su questo argomento: la spiegazione dell'esperta di diritto del lavoro.

In Italia, le tutele della maternità rappresentano un sistema di diritti pensati per salvaguardare la salute, la stabilità lavorativa e il reddito delle lavoratrici, così come dei lavoratori, durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Queste misure aiutano a gestire l’equilibrio tra impegni familiari e occupazione professionale. Il congedo di maternità obbligatorio è un periodo di astensione dal lavoro previsto per legge. Di norma, copre cinque mesi complessivi, suddivisi in due mesi prima e tre dopo il parto. Durante questo periodo, l’indennità ricevuta varia tra l’80% e il 100% dello stipendio, in base al contratto applicato. In caso di adozione o affidamento, sono previsti tempi dedicati.

Superato il congedo obbligatorio, i genitori possono usufruire del congedo parentale, noto anche come maternità facoltativa. Ciascun genitore può assentarsi fino a sei mesi, estendibili a sette per il padre in situazioni specifiche, entro i primi dodici anni del bambino. L’indennità è solitamente pari al 30% della retribuzione, salvo condizioni più favorevoli previste dai contratti collettivi. La legge vieta il licenziamento dalla gravidanza fino al primo anno del bambino, garantendo il diritto al reintegro nella stessa posizione. Sono inoltre previste tutele per la salute sul lavoro, come il divieto di impiego in attività notturne o rischiose e la possibilità di modifica temporanea delle mansioni. Infine, durante il primo anno, la madre, o in certi casi il padre, ha diritto a permessi retribuiti per l’allattamento, anche in caso di part-time.

Lavoro: ecco cinque cose importanti da sapere sui permessi per allattamento

A proposito di permessi per l'allattamento, ci sono almeno cinque cose fondamentali da sapere. A rivelarle, è stata una nota esperta di diritto del lavoro, l'avvocato Wanda Falco. La prima cosa da sapere è che, se lavorano più di sei ore al giorno, le mamme hanno diritto a due ore di riposo giornaliere, per l'allattamento. Se è inferiore, invece, spetta un'ora al giorno. La seconda cosa da sapere, invece, è che, in caso di parto gemellare, le ore di riposo raddoppiano. Poi, la terza cosa da sapere è che, in caso di adozione, o affidamento, le ore di riposo spettano nel primo anno dall'ingresso del figlio, minorenne, in famiglia.

 

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E ancora: la quarta cosa da sapere è che l'indennità per le ore di riposo è pari alla retribuzione. Infine, la quinta cosa, alla quale avevamo già accennato prima: l'avvocato ha spiegato, infatti, ha rivelato che anche i padri, in alcuni casi, possono usufruire dei permessi per allattamento. Questo, in caso di morte o grave infermità della madre, in caso di affidamento esclusivo da parte del padre e nel caso in cui la madre non se ne avvalga, o non sia lavoratrice dipendente.

Lavoro permessi per allattamento
Una donna allatta il figlio.