Bonifici: anche quelli per i figli hanno una cifra limite da non superare, per evitare controlli fiscali o contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione? Ecco il chiarimento dell'avvocato.
Il bonifico bancario costituisce uno degli strumenti principali per il trasferimento di fondi tra conti correnti. Questa operazione può avvenire sia all’interno della stessa banca sia tra istituti diversi, sia sul territorio nazionale che verso l’estero. Inoltre, il bonifico rappresenta una modalità sicura e tracciabile di movimentazione del denaro, regolata da norme precise e uniformi. Le principali tipologie di bonifico includono quello ordinario, impiegato per trasferimenti standard con un tempo di esecuzione compreso tra uno e tre giorni lavorativi. Il bonifico urgente, invece, consente di abbreviare sensibilmente i tempi di accredito, risultando utile in situazioni che richiedono rapidità.
Vi è poi il bonifico istantaneo, che permette il trasferimento in tempo reale, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a condizione che entrambi gli istituti aderiscano al circuito dedicato. Infine, il bonifico SEPA consente operazioni in euro tra paesi appartenenti all’Area unica dei pagamenti in euro, garantendo costi contenuti e modalità uniformi. Per quanto riguarda i limiti di importo, non esiste una soglia massima universalmente applicabile. Ogni banca è libera di stabilire i propri tetti, differenziando in base alla tipologia di bonifico, al canale utilizzato e al profilo del cliente. Tali limiti, in ogni caso, possono essere oggetto di negoziazione individuale, soprattutto in presenza di esigenze operative specifiche. È pertanto essenziale consultare le condizioni contrattuali del proprio conto corrente per conoscere i vincoli in essere e, se necessario, procedere con eventuali richieste di modifica.
Bonifici ai figli: ecco le regole che li disciplinano
In questo articolo, analizziamo una tipologia particolare di bonifico: quello dei genitori, nei confronti dei figli. In particolare, cerchiamo di capire se esistono dei limiti particolari per questa tipologia di bonifici, che si differenzia da quelli classici, quando si tratta di una donazione che i genitori fanno nei confronti dei figli, senza alcun interesse economico, ma per aiutare questi ultimi, ad esempio, ad acquistare un'automobile, una casa o, semplicemente, per affrontare meglio la vita. Come spiegato da un noto esperto di diritto italiano, l'avvocato Angelo Greco, quando un genitore fa un regalo in soldi al proprio figlio, per l'acquisto di un bene specifico, come la casa, sta facendo, per l'appunto, una donazione. In particolare, si tratta di una donazione indiretta.
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La prima cosa importante da sapere, sulle donazioni, è che non esiste un limite per queste ultime: un genitore può, infatti, regalare anche 500.000 euro, e non deve frazionare l'importo. Può fare tutto in un'unica operazione, spiega l'avvocato, senza insospettire il fisco in alcun modo. La causale da inserire sarà 'Donazione' o 'Regalo per l'acquisto della casa': l'avvocato suggerisce di non complicarsi la vita, con causali complesse. Non è, inoltre, necessario il notaio: si può fare tutto tramite bonifico o assegno circolare. Questi soldi non dovranno essere nemmeno dichiarati, in quanto sono donazioni e non reddito imponibile. In questi casi, dunque, si evitano automaticamente e facilmente i controlli fiscali, senza dover fare precisazioni superflue.
Franchigia e come spendere i soldi
Come spiegato precedentemente dall'avvocato, l'imposta sulle donazioni si applica solo oltre determinate soglie, che variano in base al grado di parentela tra donante e beneficiario. Per donazioni ricevute da genitori, nonni o coniuge, l’imposta del 4% si applica solo sulla parte eccedente un milione di euro. Invece, se i fondi provengono da fratelli o sorelle, la soglia esente è fissata a 100.000 euro, oltre la quale si versa un’imposta del 6%. Per donazioni ricevute da altri parenti, l’imposta è sempre del 6%, ma senza alcuna franchigia. Infine, quando il donante è un estraneo, l’imposta è dell’8% sull’intero importo ricevuto. Una volta che si hanno i soldi sul conto, poi, si potranno spendere per la destinazione per cui sono stati ricevuti in donazione, senza fretta e con tutta tranquillità.
