Multe, "gli automobilisti hanno vinto": avvocato rivela cosa cambia da oggi sui tutor in autostrada

Tutti i tutor in autostrada, anche quelli di nuova generazione, devono essere omologati, oltre che approvati: avvocato spiega cosa significa e perché questa è una vittoria per gli automobilisti, e per la loro tutela contro le multe assegnate indebitamente.

I tutor, i dispositivi di controllo della velocità media sulle autostrade italiane, rappresentano uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’eccesso di velocità, insieme agli autovelox. A differenza degli autovelox, che rilevano la velocità in un singolo punto, i tutor calcolano il tempo impiegato da un veicolo per percorrere un tratto di strada delimitato da due portali. Se il valore ottenuto supera il limite consentito, scatta automaticamente la sanzione. Nelle ultime settimane, sono stati introdotti dei tutor di nuova generazione, la cui misurazione è più corretta e precisa degli autovelox.

Il sistema, infatti, si attiva quando un veicolo attraversa il primo portale: un sensore ne identifica la categoria e avvia la registrazione di dati come targa, orario e immagine. Al secondo varco, il processo si ripete e un software centrale calcola la velocità media. Se il valore supera la soglia imposta dal Codice della Strada, il tutor segnala l’infrazione e la multa viene notificata all’intestatario del mezzo. L'introduzione dei nuovi strumenti ha l'obiettivo di rendere più precisa la misurazione di un eventuale superamento dei limiti di velocità, al fine di minimizzare il più possibile il rischio di assegnare ingiustamente agli automobilisti, multe e sanzioni non veritiere.

Multe: arriva una sentenza storica della Corte di Cassazione su autovelox (e tutor) in autostrada

Per essere legalmente validi, gli autovelox devono ottenere, oltre all'approvazione, anche l’omologazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che verifica il rispetto delle normative vigenti. Dopo numerose segnalazioni, inviate negli anni mediante ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto, negli ultimi anni si è intervenuto in maniera più attiva e concreta contro i dispositivi non omologati. L'anno scorso, in particolare, la Corte di Cassazione ha pronunciato una sentenza storica. Parliamo dell'ordinanza n. 10505 del 18 aprile 2024, con cui l'organo ha stabilito che le multe rilevate da autovelox senza omologazione non sono valide. Se il dispositivo non ha ottenuto il via libera ufficiale, l’accertamento dell’infrazione è illegittimo e può essere contestato. Proprio sulla base di questa sentenza, negli ultimissimi giorni la Corte di Cassazione ha pronunciato un'altra sentenza molto importante.

 

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La sentenza in questione è la n. 10365/2025: questa conferma il sequestro di diversi autovelox, considerati 'illegali' perché non omologati. Non solo: come spiegato da un noto esperto, l'avvocato Angelo Greco, la nuova sentenza ha, infatti, ribadito l'obbligo di omologazione per tutti gli strumenti di rilevamento della velocità, anche per i nuovi tutor 3.0. All'articolo 142 comma 6 del Codice della Strada, in effetti, si stabilisce chiaramente che per la determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonte di prove le risultanze delle apparecchiature debitamente omologate. Questo non lascia spazio a dubbi o interpretazioni alternative, spiega ancora il legale: tutti gli strumenti di controllo della velocità, e anche i più recenti, non devono essere solo approvati, ma anche omologati. La Cassazione ha sottolineato l'importanza di seguire queste procedure, proprio per garantire che le misurazioni siano precise e affidabili.

La 'vittoria' spiegata

Questa, rivela l'avvocato, è una vittoria importante per la tutela dei conducenti, perché evidenzia in maniera precisa che, nonostante i tutor di nuova generazione siano di norma più precisi e supportati da tecnologie all'avanguardia, anche questi non possono sfuggire al processo di omologazione, che resta fondamentale. È questa la cosa che cambia da oggi: c'è, infatti, ora la certezza della necessità di omologazione di tutti gli strumenti, nuovi o vecchi che siano.

Multe tutor autostrada
Un rilevatore della velocità in autostrada.

Con l'assenza del processo di omologazione, infatti, la misurazione non sarà considerata valida e, dunque, le multe potranno essere contestate. Un autovelox e anche un tutor senza omologazione può, in effetti, commettere errori e trasformare un automobilista in un trasgressore senza motivo. Il rischio? Multe ingiuste basate su rilevazioni non affidabili. Con questa sentenza, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: ogni sanzione deve basarsi su strumenti precisi e certificati, garantendo ai cittadini un trattamento equo e trasparente.