Come sostituire le banconote danneggiate, e chi deve assolutamente farlo? La rivelazione e la spiegazione dell'esperto.
L’euro è molto più di una semplice valuta: rappresenta uno dei progetti economici più ambiziosi mai realizzati in Europa. Nato ufficialmente il 1° gennaio 1999 come moneta virtuale per transazioni bancarie e contabili, ha iniziato a circolare fisicamente il 1° gennaio 2002, segnando la fine delle valute nazionali nei paesi aderenti alla zona euro. La sua origine, però, affonda le radici negli anni ’60, quando l’idea di un’unione economica e monetaria cominciò a prendere forma. Il Trattato di Maastricht del 1992 ne ha poi delineato il percorso, fissando i criteri di convergenza che gli Stati membri dovevano rispettare per adottare la moneta unica. Oggi, l’euro è utilizzato da oltre 340 milioni di persone in 20 paesi dell’Unione Europea.
Le monete euro sono disponibili in otto tagli (1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi, oltre a 1 e 2 euro). Presentano un lato comune in tutti i paesi e un lato nazionale, che permette di riconoscere il paese di emissione. Alcuni esemplari, come le edizioni commemorative, hanno acquisito un certo valore collezionistico. Le banconote, invece, seguono un design uniforme in tutta l’area dell’euro. Disponibili in sette tagli (€5, €10, €20, €50, €100, €200 e €500), sono dotate di avanzate caratteristiche di sicurezza, come filigrane e inchiostri speciali, per contrastare la contraffazione. La banconota da €500 non viene più emessa dal 2019, ma è ancora in circolazione e accettata come mezzo di pagamento.
Banconote danneggiate: chi può sostituirle e quando proprio non si può fare
Essendo fatte principalmente di carta, le banconote possono danneggiarsi. Ciò non significa, però, che non si possano riutilizzare: una banconota danneggiata può essere, infatti, sostituita. È importante, però, fare chiarezza sul soggetto che deve necessariamente cambiare le banconote, su chi può anche non accettarle e sui casi in cui non possono essere sostituite in alcun caso. A fare chiarezza sulla questione è stato unnoto esperto di tutela dei consumatori, l'avvocato Massimiliano Dona. Il Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, prima di tutto, ha spiegato che i negozianti hanno tutto il diritto di rifiutare le banconote danneggiate come modalità di pagamento, e, allo stesso modo, i consumatori hanno tutto il diritto di rifiutare le banconote danneggiate come resto.
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Allo stesso modo, continua Dona, neanche le banche e gli uffici postali sono obbligati a cambiare le banconote e le monete danneggiate. Chi, dunque, deve sostituirle necessariamente? Le banche centrali nazionali e, dunque, nel nostro caso, la Banca d'Italia. L'esperto consiglia, quindi, di cercare sul web le filiali della Banca d'Italia aperte al pubblico, al fine di recarsi presso la sede più vicina ed effettuare il cambio. In caso di sospetti, continua l'esperto, la Banca d'Italia può far analizzare prima la moneta o la banconota a una Commissione specifica. Se i danni sono stati causati intenzionalmente, infatti, la richiesta potrebbe essere Se alcuni pezzi di banconota si fossero spezzati, inoltre, bisognerebbe portare anche i pezzi staccati alla Banca d'Italia.

Infine, bisogna specificare che, se è presente più della metà del biglietto, la sostituzione avviene gratuitamente. Oltre ai danni intenzionali, però, c'è anche un altro caso in cui la Banca d'Italia potrà respingere la richiesta: quello in cui manchi più del 50% della banconota stessa. In questo caso, conclude l'avvocato, non avverrà la sostituzione.