Clint Eastwood torna in tv con "Space Cowboys": un'avventura tra nostalgia e coraggio. Ecco dove e come vederlo e soprattutto perché vale la pena guardarlo ancora oggi, dopo 25 anni.
Questa sera, 14 marzo, il canale Iris (canale 22 del digitale terrestre) propone in prima serata Space Cowboys, un film del 2000 diretto e interpretato da Clint Eastwood. Una pellicola che mescola azione, avventura e un pizzico di commedia. Racconta la storia di quattro ex piloti dell’US Air Force che, dopo essere stati esclusi dal programma spaziale negli anni ’50, si ritrovano a dover compiere una missione impossibile nello spazio oltre quarant’anni dopo. Con un cast stellare composto da Tommy Lee Jones, Donald Sutherland e James Garner, il film è un omaggio al coraggio, all'amicizia e alla determinazione. Se amate Eastwood, non potete perdere un altro suo capolavoro.

Emozioni alle stelle con Clint Eastwood stasera in tv: un film senza tempo
La narrazione si sviluppa su due linee temporali. Nel 1958, Frank Corvin (Clint Eastwood), William "Hawk" Hawkins (Tommy Lee Jones), Tank Sullivan (James Garner) e Jerry O’Neill (Donald Sutherland) sono quattro talentuosi piloti dell'aeronautica. Tutti sono membri del Team Daedalus. Il loro sogno di diventare i primi americani a esplorare lo spazio sarà infranto quando il loro progetto finisce nella mani della NASA, che decide di escluderli. La delusione è cocente, soprattutto perché a prendere questa decisione è il loro superiore, Bob Gerson. Quarantadue anni dopo, nel 2000, i quattro amici hanno preso strade molto diverse. Frank è ormai un ingegnere aerospaziale in pensione, Hawk si dedica al volo acrobatico, Tank è diventato un ministro battista e Jerry progetta montagne russe.
Le loro vite tranquille vengono però sconvolte quando la NASA si trova ad affrontare un'emergenza: il satellite russo IKON, in orbita da decenni, sta per precipitare sulla Terra. Il problema? Il sistema di guida è obsoleto e l’unico in grado di ripararlo è proprio Frank, che lo aveva progettato per lo Skylab. Frank accetta di aiutare la NASA, ma pone una condizione: vuole portare con sé il suo vecchio team. Bob Gerson, ora un alto dirigente dell'agenzia spaziale, è costretto ad accettare. Dopo un breve ma intenso periodo di addestramento, il Team Daedalus parte per lo spazio insieme a due giovani astronauti.
Una volta arrivati vicino al satellite, fanno una scoperta scioccante: IKON non è un semplice satellite di comunicazione, ma un’arma della Guerra Fredda, contenente sei missili nucleari. Quando Ethan Glance, uno dei giovani astronauti, cerca di rimettere il satellite in orbita, il tentativo fallisce e sia il satellite che lo Space Shuttle vengono gravemente danneggiati. La situazione precipita e diventa chiaro che servono soluzioni estreme. Hawk, che ha scoperto di essere malato terminale, prende una decisione eroica: sacrificarsi per salvare il pianeta. Con grande coraggio, pilota il satellite fuori dalla traiettoria terrestre, dirigendolo verso la Luna. La sua scelta permette al resto dell’equipaggio di tornare sulla Terra.
Un finale emozionante e perché vale la pena vederlo
Il film si conclude con il ritorno sulla Terra di Frank, Tank e Jerry, che riescono ad atterrare in sicurezza. Intanto, in una delle scene più toccanti del film, vediamo Hawk che, prima di morire, riesce a compiere il suo sogno di tutta una vita: raggiungere la Luna. L’ultima immagine lo mostra sulla superficie lunare, mentre guarda la Terra, accompagnato dalla voce di Frank Sinatra che canta Fly Me to the Moon. Un finale poetico e malinconico, che lascia il pubblico con un senso di meraviglia e ammirazione.
Space Cowboys è un film che mescola abilmente azione, emozione e umorismo. Clint Eastwood dirige con il suo inconfondibile tocco, bilanciando momenti di tensione con scene di profonda umanità e leggerezza. La chimica tra i protagonisti è uno dei punti di forza della pellicola: Eastwood, Jones, Sutherland e Garner riescono a dare vita a personaggi credibili, divertenti e profondamente umani. Il film non è solo una storia di esplorazione spaziale, ma anche una riflessione sul tempo che passa, sulle seconde possibilità e sul valore dell’amicizia.