Supermercato, è legale stabilire prezzi diversi se si paga in contanti o in carta? La rivelazione dell'esperto

In Italia e in Europa si possono stabilire prezzi diversi al supermercato, o nei negozi, per chi paga in contanti e per chi paga con la carta? Ecco cosa dice un noto esperto.

I pagamenti con carta nei supermercati italiani sono sempre più diffusi, grazie alla crescente adozione delle tecnologie digitali e contactless. Le carte di credito e debito, come VISA, MasterCard e Maestro, sono accettate quasi ovunque, sia per acquisti in negozio che online. Anche le carte prepagate, come Postepay, vengono spesso utilizzate, purché abilitate ai pagamenti digitali e dotate di sistemi di sicurezza come il 3D Secure. Alcune catene offrono anche la possibilità di pagare con gift card, utilizzabili esclusivamente nei punti vendita della stessa insegna. Una delle innovazioni più rilevanti è la tecnologia contactless, che permette di effettuare transazioni avvicinando la carta al terminale POS senza inserirla fisicamente. Per importi inferiori a 50 euro, non è necessario digitare il PIN, rendendo il processo rapido e pratico.

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con i pagamenti tramite smartphone, che sfruttano il sistema NFC. Applicazioni come Apple Pay e Google Pay consentono di associare la propria carta al telefono e pagare semplicemente avvicinandolo al terminale. La tendenza è chiara: l’uso del contante sta diminuendo, mentre i pagamenti digitali sono in costante crescita. Nei primi tre mesi del 2024, il volume delle transazioni cashless nei supermercati è aumentato del 29,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati diffusi dall'Osservatorio SumUp. Anche per gli acquisti di piccolo importo, sempre più consumatori scelgono di utilizzare la carta, evitando il contante. Esiste, inoltre, dal 2023, una soluzione per le famiglie in difficoltà economica: la Carta Risparmio Spesa, simile a una prepagata, che consente di acquistare beni di prima necessità presso supermercati convenzionati.

Supermercato: si possono stabilire prezzi diversi per chi paga in contanti o in carta? Ecco la risposta dell'esperto

Il pagamento con carta, dunque, sta prendendo sempre di più il posto di quello tramite i contanti, anche nei luoghi, come il supermercato, dove, prima, si usava di meno, soprattutto per spese con piccoli importi. In alcuni supermercati americani, però, si fa ancora differenza tra pagamento in contante o con carta, e in una modalità molto particolare. Un noto esperto di tutela dei consumatori, il dottor Massimiliano Dona, ha, infatti, mostrato un video di IM Foods, in cui si mostrava come sullo scaffale di un supermercato americano, il prezzo di un'anguria, pagata in contanti, fosse di circa 30 centesimi inferiore. Ma è legale prevedere una cosa del genere anche nei supermercati italiani?


Ebbene, fortunatamente no. In Italia e, in generale, nell'Unione Europea, ogni maggiorazione per pagamento con carta è vietato. Per questo motivo, non troverete delle maggiorazioni, realizzate per promuovere il pagamento in contanti, anche perché l'Europa incentiva l'uso della carta nei pagamenti tramite normative, innovazioni tecnologiche e strategie di mercato volte a garantire maggiore sicurezza e praticità per i consumatori.

Supermercato prezzi diversi
Gli scaffali di un supermercato.

Un esempio concreto è il New Payments Package, presentato dalla Commissione Europea nel 2023. Questo pacchetto normativo comprende la PSD3 (Payment Services Directive 3) e il PSR (Regolamento sui Servizi di Pagamento), due strumenti pensati per rafforzare la sicurezza delle transazioni, aumentare la trasparenza e migliorare l’accessibilità ai servizi di pagamento. L’obiettivo è creare un mercato più competitivo e inclusivo, favorendo l’adozione di soluzioni digitali e garantendo ai consumatori maggiore protezione e libertà di scelta nei metodi di pagamento.