Lavare i piatti, il fisico Schettini scioglie ogni dubbio: "Ecco il metodo più igienico e che consuma meno"

Meglio lavare i piatti a mano o in lavastoviglie? Secondo il professor Vincenzo Schettini, è una questione di fisica: ecco di cosa si tratta.

Lavare i piatti è una pratica essenziale per garantire un ambiente domestico igienico e sicuro. Inoltre, stoviglie pulite riducono il rischio di contaminazioni alimentari, proteggendo la salute di tutta la famiglia. Sporco e residui di cibo, se lasciati troppo a lungo, diventano un terreno fertile per batteri e muffe. Invece, una cucina ben mantenuta riduce la presenza di insetti e cattivi odori. Oltre all’aspetto sanitario, il lavaggio dei piatti contribuisce anche all’ordine e al benessere psicologico. Un lavello pieno di stoviglie sporche può generare stress e disordine visivo, mentre una cucina pulita trasmette una sensazione di controllo e serenità. Inoltre, nelle famiglie, la gestione della pulizia rafforza la collaborazione e la divisione dei compiti.

Infine, lavare i piatti rientra nelle abitudini quotidiane che migliorano la qualità della vita domestica. Una casa pulita e organizzata favorisce un ambiente più accogliente e funzionale, facilitando anche la preparazione dei pasti. Questa semplice attività ha quindi un impatto diretto sul comfort e sulla salute di chi la vive. Solitamente, i piatti e le stoviglie in generale vengono lavati in due modi: a mano, con l'uso della spugnetta, oppure in lavastoviglie. Non tutti sanno che, tra i due, c'è solo un metodo veramente igienico e che consuma meno, almeno secondo la fisica.

Lavare i piatti in lavastoviglie è molto meglio: il fisico Vincenzo Schettini spiega perché

A spiegarlo, è stato il professore di fisica più famoso del web, Vincenzo Schettini. Secondo quest'ultimo, in effetti, la lavastoviglie vince contro il lavaggio a mano con ben 3 punti a 0. Schettini, in particolare, ha usato tre grandezze fisiche. La prima è il volume d'acqua consumato: qui, la lavastoviglie vince in maniera netta, dato che il consumo d'acqua a mano varia da 35 litri a ben 160 litri, mentre il consumo d'acqua per un ciclo in lavastoviglie non arriva, solitamente, oltre i 15 litri. La seconda grandezza è l'energia elettrica usata. Energia elettrica che si calcola, in particolare, in kilowattora, e si basa sull'uso dell'acqua calda. Anche qui, la lavastoviglie vince.

Lavare i piatti
Secondo l'esperto, la lavastoviglie vince 3 a 0. (Fonte: Instagram - @lafisicachecipiace).

Questo perché, spiega Schettini, per lavare i piatti a mano si può arrivare anche a consumare ben 2,5 kilowattora. Per chi utilizza, invece, in maniera corretta la lavastoviglie, non si supera il kilowattora per ciclo. L'ultima grandezza è la temperatura di lavaggio. In lavastoviglie, l'acqua può arrivare a 70 gradi Celsius, mentre a mano non supera i 40 gradi Celsius. Una temperatura più alta dell'acqua, rivela il professore di fisica, unita all'assenza di spugnette e stracci, riduce di molto la contaminazione batterica: per questo motivo, oltre a essere più conveniente da un punto di vista economico, il lavaggio dei piatti in lavastoviglie è anche più igienico. Infine, c'è da dire che la lavastoviglie non viene usata ogni giorno, se i nuclei familiari sono ridotti. Sfruttando i programmi eco, e facendo la lavastoviglie più raramente, in effetti, si ottimizza ancora di più il consumo di energia e acqua, e si riduce ulteriormente l'impatto ambientale. Vittoria della lavastoviglie su ogni fronte, insomma.