Se avete un conto corrente bancario cointestato con un'altra persona, o avete intenzione di farlo, vi conviene seguire i tre consigli di una nota commercialista. Ecco quali sono.
Il conto corrente cointestato è una soluzione finanziaria che consente a due o più persone di gestire insieme risparmi, incassi e pagamenti. Ogni titolare ha diritto di operare sul conto, usufruendo di strumenti come carte di credito, bancomat e bonifici. Esistono due modalità di gestione: quella a firma congiunta, che richiede l’autorizzazione di tutti i cointestatari per ogni operazione, e quella a firma disgiunta, che permette a ciascun titolare di operare in autonomia.
Aprire un conto cointestato offre diversi vantaggi, tra cui una riduzione dei costi, poiché imposte e canoni vengono pagati una sola volta, e una gestione più semplice delle finanze condivise, sia in ambito familiare che aziendale. Inoltre, ogni cointestatario può disporre di strumenti bancari personali, come bancomat e carnet di assegni, e accedere ai servizi di Internet banking. Questa soluzione risulta particolarmente utile per coppie, famiglie o soci d’azienda che desiderano una gestione finanziaria comune. Può anche essere adottata per aiutare anziani o familiari nella gestione delle spese quotidiane. Tuttavia, non mancano i rischi. La responsabilità è condivisa, quindi eventuali debiti o operazioni non autorizzate da parte di un cointestatario possono pesare sugli altri titolari. Prima di aprire un conto cointestato, è essenziale valutare con attenzione esigenze e possibili implicazioni finanziarie.
Conto cointestato: ecco le tre cose che dovreste sapere se lo avete o avete intenzione di farlo
Per chi avesse intenzione di aprire un conto cointestato, oppure l'ha già fatto, una nota esperta e commercialista italiana, la dottoressa Camilla Vignoli, ha rivelato tre consigli fondamentali da seguire. Prima di tutto, ha spiegato cosa non bisognerebbe assolutamente fare: non far transitare direttamente lo stipendio su questo conto. Anche in una coppia affiatata, spiega l'esperta, è preferibile che ognuno mantenga un proprio conto personale, evitando di rendere visibili dettagli finanziari che potrebbero creare imbarazzo o incomprensioni. Il secondo consiglio, invece, riguarda una cosa ideale da fare, e cioè alimentare il conto cointestato con giroconti periodici, stabilendo una soglia minima sotto la quale effettuare il trasferimento. Per esempio, se il saldo scende sotto i 1.000 euro, ciascun cointestatario può versare un importo, che sia ovviamente proporzionato alle proprie entrate. Non serve essere fiscali al centesimo, l’importante è trovare un equilibrio che risulti equo per entrambi.
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Un altro aspetto fondamentale è la scelta della banca. In questo caso, l'esperta consiglia di affidarsi alle banche 'smart': questo, in effetti, consente di categorizzare automaticamente le spese, facilitando l'analisi dei movimenti, sia essa trimestrale, semestrale o, comunque, periodica. Questo permette di tenere sotto controllo il budget, permettendo di vedere in tempo reale le spese e, se necessario, individuare le voci di spesa su cui intervenire per risparmiare. Un metodo semplice ma efficace per evitare sprechi e migliorare la gestione delle finanze condivise.
