Quando gli istruttori di sci sono obbligati a emettere la fattura e quando, invece, non è necessario? E cosa devono fare, in generale, i maestri, in caso di incassi? La spiegazione dell'esperta.
Gli istruttori nazionali di sci sono figure chiave nel mondo degli sport invernali. Il loro compito principale è formare i futuri maestri di sci e garantire che quelli già abilitati rimangano sempre aggiornati sulle tecniche più efficaci. Per esercitare, infatti, i maestri devono frequentare corsi obbligatori ogni 3-4 anni, e sono proprio gli istruttori nazionali a guidarli in questo percorso. Oltre a occuparsi della formazione, contribuiscono allo sviluppo delle metodologie di insegnamento e assicurano che gli standard qualitativi rimangano sempre altissimi. In poche parole, sono il punto di riferimento per chi vuole insegnare a sciare con professionalità.
Dal punto di vista fiscale, gli istruttori nazionali di sci rientrano nella categoria dei lavoratori autonomi e, come tali, devono rispettare una serie di obblighi. Devono aprire Partita IVA e scegliere tra il regime ordinario e quello forfettario, quest’ultimo con una tassazione più agevolata. Una delle novità più rilevanti riguarda l’IVA ridotta al 5% per le lezioni di sci, un beneficio introdotto dal 4 dicembre 2024 per chi lavora sotto l’egida delle Federazioni e del CONI. Inoltre, gli istruttori possono evitare di emettere fattura, a meno che il cliente non la richieda espressamente. C’è poi la questione dei contributi previdenziali: chi opta per il regime forfettario può godere di una riduzione del 35% sui contributi INPS. Tuttavia, resta l’obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti INPS, con il versamento di contributi fissi e variabili in base al reddito.
Istruttori di sci: ecco quando è necessario emettere la fattura, secondo l'esperto
A proposito di istruttori di sci e fisco, una nota commercialista ha rivelato che, di base, gli istruttori di sci sono tenuti a emettere la fattura elettronica per le loro prestazioni. Recentemente, però, è stato stabilito che questo non è un obbligo. Nel caso in cui non sia esplicitamente richiesto dal cliente, in effetti, gli istruttori di sci non sono obbligati a emettere la fattura elettronica.
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Dall'altra parte, però, la dottoressa Camilla Vignoli ha spiegato che è importante ricordare, allo stesso modo, che i maestri di sci devono registrare le proprie operazioni di incasso nel registro dei corrispettivi. Per i maestri di sci, in effetti, tenere traccia delle entrate nel registro dei corrispettivi non è solo una questione burocratica, ma un obbligo fondamentale per la gestione fiscale della loro attività. La normativa italiana, in particolare il DPR n. 633/1972, impone ai maestri di sci, in quanto lavoratori autonomi, di mantenere una contabilità chiara e aggiornata. Anche se le scuole di sci possono essere esentate dall’emissione delle fatture, la registrazione di ogni incasso nel registro dei corrispettivi rimane necessaria per garantire trasparenza e tracciabilità.

Registrare ogni pagamento aiuta a determinare il reddito imponibile, calcolato sulla base della differenza tra guadagni e spese sostenute. Un registro preciso evita problemi con l’Agenzia delle Entrate e semplifica la dichiarazione dei redditi, riducendo il rischio di errori o contestazioni. Ignorare questo obbligo può, inoltre, costare caro. Se durante un controllo fiscale manca il registro dei corrispettivi, l’Agenzia delle Entrate potrebbe presumere redditi non dichiarati, con il rischio di accertamenti e multe salate. Meglio dunque non trascurare questo aspetto e tenere sempre tutto in regola. Niente obbligo di emettere la fattura, eccetto non sia esplicitamente chiesto dai clienti, dunque, ma resta l'obbligo della determinazione dei corrispettivi.