Furti, se facciamo male al ladro dobbiamo risarcirlo? La risposta dell'avvocato è chiara

In caso di furti, se una persona dovesse far male al ladro, dovrebbe risarcirlo per i danni provocati? Ecco la risposta e la spiegazione dell'avvocato.

Rubare è un reato punito dal Codice Penale italiano e si configura quando qualcuno si appropria di un bene altrui per trarne profitto. L'articolo 624 definisce il furto come la sottrazione di una cosa mobile a chi la detiene, senza il suo consenso. Le conseguenze legali variano a seconda della gravità dell'azione. Il furto semplice prevede una pena che va da sei mesi a tre anni di reclusione, oltre a una multa che può arrivare a 516 euro. Ma la situazione si complica se il reato presenta aggravanti. Se il ladro usa violenza, armi o forza per entrare in un luogo chiuso, la pena sale da due a sei anni, con multe fino a 1.500 euro. Ancora più severa è la punizione per il furto in abitazione, che comporta la reclusione da quattro a sette anni.

Non tutti i furti vengono perseguiti d'ufficio. Per il furto semplice, è necessaria una querela da parte della vittima, mentre in caso di aggravanti il procedimento è automatico. Oltre alla pena detentiva, il ladro può essere condannato al risarcimento dei danni. Il furto lascia inoltre un segno sulla fedina penale, influenzando le opportunità di lavoro e la vita sociale. C'è, poi, il rischio di conseguenze inattese. Una di queste riguarda la possibilità, per il ladro, di farsi male.

Furti: cosa succede se il ladro si fa male? È necessario risarcirlo? Ecco la spiegazione dell'esperto

Cosa succede, cioè, se il ladro si dovesse far del male durante il furto? La vittima sarebbe costretta a risarcirlo? A rispondere a questa domanda, è stato un noto esperto di diritto penale italiano, l'avvocato Giuseppe Di Palo. In particolare, l'esperto ha spiegato che la risposta, tendenzialmente, è negativa: di solito, infatti, la vittima non deve risarcire il ladro. Di Palo ha, infatti, spiegato che, in linea generale, se il ladro si ferisce accidentalmente, per esempio cadendo dal balcone, il proprietario non è responsabile, perché si tratta di un caso fortuito. Secondo l'articolo 2051 del Codice Civile, infatti, si risponde dei danni solo per eventi prevedibili. Inoltre, se il proprietario dovesse far male al ladro per legittima difesa, anche in questo caso non dovrebbe risarcirlo. Questo, però, solo nel caso in cui la difesa della vittima fosse ritenuta necessaria e attuale, anche se non per forza proporzionata.

Diverso, però, è il caso nel quale il proprietario predispone trappole pericolose, oppure, in ogni caso, agisce al di fuori dei limiti della legittima difesa. In questo caso, infatti, potrebbe essere lui a risponderne penalmente. Si potrebbe, dunque, rispondere di lesioni volontarie, o peggio, e, quindi ci si potrebbe vedere condannati a risarcire il ladro o la sua famiglia, dato che la legge non consente di farsi giustizia da soli. In conclusione, evidenzia l'esperto, il proprietario non risarcisce il ladro per danni accidentali, ma può essere ritenuto responsabile, se causa lesioni volontariamente o eccede nella legittima difesa.

Furti ladro
Un ladro.