Busta paga, "se il datore di lavoro non ve la dà dovreste preoccuparvi": esperto rivela perché

Ecco cos'è esattamente la busta paga, e perché, se il datore di lavoro non la mostra al dipendente, potrebbe esserci un problema.

La busta paga è un documento fondamentale nel rapporto di lavoro, che attesta la retribuzione corrisposta al dipendente e fornisce un resoconto dettagliato degli elementi che la compongono. Prevista dalla normativa italiana, deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore contestualmente al pagamento dello stipendio, garantendo trasparenza e chiarezza sulle somme erogate e sulle trattenute applicate. Al suo interno, la busta paga si articola in diverse sezioni. La parte iniziale contiene i dati anagrafici del dipendente e dell’azienda, il periodo di riferimento e le informazioni relative al contratto di lavoro. Seguono le voci retributive, che includono la retribuzione base, eventuali indennità, straordinari, bonus e premi di produzione. Accanto alle competenze lorde, sono indicati i contributi previdenziali e assistenziali, nonché le trattenute fiscali, come l’IRPEF e le addizionali comunali e regionali, che determinano il netto in busta percepito dal lavoratore.

La busta paga svolge un ruolo cruciale anche per fini burocratici: è indispensabile per richiedere prestiti, mutui, assegni familiari e prestazioni sociali. Inoltre, rappresenta una garanzia in caso di controversie lavorative, permettendo al dipendente di verificare eventuali anomalie nella retribuzione o nei contributi versati. È importante che ogni lavoratore legga attentamente questo documento e ne conservi una copia. Comprenderne la struttura consente di monitorare i propri diritti retributivi e previdenziali, favorendo una maggiore consapevolezza del rapporto di lavoro e delle tutele previste dalla legge.

Busta paga: ecco perché vi dovreste preoccupare se il datore di lavoro non la consegna

Come spiega un noto esperto di diritto del lavoro, il dottor Riccardo Onano, è obbligatorio, per il datore di lavoro, consegnare la busta paga al dipendente. Lo stabilisce, in particolare, la Legge n°4 del 1953. In particolare, tale legge stabilisce che la consegna deve avvenire contestualmente al pagamento dello stipendio, garantendo trasparenza sulle modalità e sull’ammontare della retribuzione. Il documento deve riportare informazioni essenziali come il nome, cognome e qualifica del lavoratore, il periodo di riferimento della retribuzione, eventuali assegni familiari e tutti gli elementi che compongono la retribuzione, incluse le trattenute fiscali e previdenziali, dettagliate in modo chiaro.


La modalità di consegna può essere sia cartacea che telematica, con possibilità di invio tramite email ordinaria o PEC. In ogni caso, è responsabilità del datore di lavoro dimostrare l’avvenuta consegna entro la scadenza prevista. Questo obbligo ha lo scopo di tutelare i diritti del lavoratore, offrendo uno strumento utile per verificare la correttezza del salario percepito e delle trattenute applicate. La busta paga, oltre a garantire trasparenza, è fondamentale per accedere a prestazioni sociali, richiedere mutui o prestiti e per risolvere eventuali controversie lavorative. È proprio per questi motivi che, come spiega l'esperto, potrebbe essere un motivo di preoccupazione, se il datore di lavoro non dovesse consegnare la busta paga. Questo perché potrebbe ritoccare delle voci e, dunque, potrebbe dare uno stipendio più basso al lavoratore. In questi casi, dunque, si consiglia di chiedere esplicitamente la busta paga al datore, e di farla controllare anche al proprio commercialista.

Busta paga
Il calcolo dello stipendio, in base alla busta paga.