Lavare gli alimenti prima di consumarli è una pratica comune e, nella maggior parte dei casi, consigliata. Tuttavia, ci sono eccezioni che potrebbero sorprendere.
La dottoressa Nartea, esperta in sicurezza alimentare, ha spiegato perché due alimenti molto diffusi non andrebbero mai lavati. Questo consiglio, che sembra andare contro l’istinto di pulizia, è invece fondamentale per evitare rischi per la salute e sprechi inutili. Il primo alimento da non lavare sono le uova. Il loro guscio è naturalmente protetto da una sottile pellicola chiamata cuticola, che impedisce ai batteri di penetrare all’interno. L’acqua, soprattutto se fredda, può rimuovere questa barriera protettiva. Il problema principale è la porosità del guscio: se si bagnano le uova, i microrganismi presenti all’esterno, come la salmonella, possono essere trasportati all’interno attraverso i pori. Questo è particolarmente rischioso se, dopo il lavaggio, le uova vengono conservate per giorni prima di essere consumate. Se proprio ci si trova davanti a uova sporche, la soluzione migliore è pulirle con un panno leggermente inumidito, sfregando delicatamente per eliminare i residui. È importante non esagerare con l’acqua e, soprattutto, non lasciare mai le uova in ammollo o sotto il getto del rubinetto. In questo modo si evita di compromettere la sicurezza alimentare senza rinunciare all’igiene.
Visualizza questo post su Instagram
L’altro alimento da non lavare: l’insalata in busta
Molti consumatori hanno l’abitudine di risciacquare anche l’insalata in busta, convinti che un ulteriore lavaggio possa renderla più sicura. Tuttavia, secondo la dottoressa Nartea, questa pratica è non solo inutile ma anche controproducente. L’insalata confezionata viene già sanificata durante il processo di produzione, con trattamenti specifici che eliminano i batteri e altri contaminanti. Sciacquarla a casa, oltre a rappresentare uno spreco d’acqua, non aggiunge alcun beneficio alla sicurezza del prodotto. Anzi, potrebbe contaminare nuovamente le foglie se l’acqua usata non è perfettamente pulita. Se si preferisce un prodotto più fresco e si ha l’esigenza di lavarlo, meglio optare per l’insalata sfusa e lavarla accuratamente con acqua potabile e, se necessario, con appositi disinfettanti alimentari. Ma, per quanto riguarda quella in busta, è consigliabile consumarla così com’è per evitare errori che potrebbero comprometterne la qualità. Questi suggerimenti sono frutto di anni di studi nel campo della sicurezza alimentare e mirano a proteggere i consumatori da pratiche errate che, seppur fatte in buona fede, possono risultare dannose. Spesso si pensa che più si lava un alimento, più sia sicuro. Ma non è sempre così. Le uova e l’insalata in busta sono esempi chiari di come la conoscenza scientifica possa sfatare miti radicati nella quotidianità.
Perché seguire questi consigli fa davvero la differenza
Adottare le giuste pratiche in cucina è essenziale per preservare la salute. Sapere quando non lavare un alimento è tanto importante quanto sapere quando farlo. Nel caso delle uova, si evitano contaminazioni interne potenzialmente pericolose. Con l’insalata in busta, invece, si rispetta il processo di sanificazione già effettuato dall’industria e si contribuisce alla lotta contro lo spreco d’acqua. Dettagli come questi, seppur semplici, possono fare la differenza nella sicurezza alimentare quotidiana.

Seguendo i consigli della dottoressa Nartea, è possibile gestire al meglio le proprie abitudini in cucina, rendendo i pasti non solo più sani ma anche più consapevoli. Informarsi e aggiornarsi sulle pratiche corrette è il primo passo per evitare rischi inutili e migliorare la qualità della propria alimentazione.