Gamberetti, alcuni si dimezzano dopo la cottura: ecco quali non conviene comprare e perché

I gamberi surgelati sono una scelta pratica e veloce per chi ama il pesce, ma pochi sanno cosa accade davvero quando vengono cotti.

Il dottor Daniele Basta, nutrizionista, spiega che il loro peso si riduce di oltre il 50% dopo la cottura. Un calo anomalo rispetto ad altri prodotti ittici, che solitamente perdono solo il 10-20% del loro peso. Ma qual è la ragione di questa riduzione così drastica? Molti consumatori restano sorpresi nel vedere i gamberi ridursi a metà della loro dimensione originale una volta in padella. Questo fenomeno è legato a un trattamento intensivo a cui questi crostacei vengono sottoposti prima della vendita. La glassa che li ricopre non è semplice acqua, ma un mix di amidi, enzimi e proteine che serve a mantenerli visivamente appetibili. Questo strato artificiale viene poi eliminato in fase di cottura, rivelando il vero peso del gambero.

Perché i gamberi surgelati perdono così tanto peso?

La risposta risiede nei trattamenti chimici e nei processi industriali a cui vengono sottoposti prima della vendita. Per evitare che si anneriscano, vengono spesso trattati con solfiti, sostanze conservanti che rallentano l’ossidazione. Ma il vero problema è la glassatura: oltre alla copertura esterna, questa miscela viene anche iniettata all’interno del gambero per mantenerlo idratato e gonfio. L’effetto finale è un prodotto che appare più grande e corposo di quanto non sia in realtà. Una volta cotto, però, perde tutto il liquido e mostra la sua vera consistenza. Molti pensano di acquistare gamberi di una certa grandezza, ma in realtà stanno pagando per acqua e additivi. Questa tecnica di lavorazione viene usata per migliorare l’aspetto del prodotto e renderlo più invitante sugli scaffali del supermercato. Il problema è che ciò altera il valore nutrizionale dell’alimento e può trarre in inganno i consumatori.

Questa riduzione di peso non è comune a tutti i prodotti ittici. Di norma, il pesce surgelato subisce una perdita compresa tra il 10 e il 20%, dovuta principalmente all’evaporazione dell’acqua contenuta nelle fibre muscolari. Nel caso dei gamberi, invece, si tratta di una perdita artificiale, dovuta al trattamento che ricevono prima di essere confezionati e distribuiti nei supermercati. Più il gambero appare gonfio e brillante nel banco frigo, più è probabile che sia stato sottoposto a processi industriali intensivi.

Conviene acquistare prodotti più freschi

Chi cerca un prodotto più genuino dovrebbe preferire gamberi freschi o surgelati senza glassatura. Leggere attentamente l’etichetta è fondamentale per evitare di acquistare prodotti eccessivamente trattati. In alternativa, optare per gamberi congelati direttamente a bordo dei pescherecci, senza l’aggiunta di sostanze chimiche, può essere una scelta più consapevole.

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Nei gamberetti surgelati vengono trattati con additivi e conservanti.

Essere informati su ciò che si porta in tavola è essenziale per fare acquisti più intelligenti. I gamberi surgelati possono sembrare una buona opzione, ma spesso il loro aspetto è ingannevole. Conoscere i trattamenti a cui sono sottoposti aiuta a evitare brutte sorprese e a scegliere alimenti di qualità migliore. Prestare attenzione all’origine e alla lavorazione dei prodotti permette di godere di un’alimentazione più sana ed equilibrata.