Congedo parentale, ecco a quanti mesi indennizzati all'80% avete diritto esattamente: "Dipende da questi due fattori"

Da quali fattori dipende la durata del congedo parentale, del padre o della madre? Ecco la spiegazione di una nota consulente del lavoro.

La tutela dei genitori con figli neonati è un tema centrale nelle politiche del lavoro, mirato a garantire il benessere della famiglia e la conciliazione tra vita professionale e privata. In molti Paesi, la normativa prevede misure specifiche per proteggere i lavoratori in questa fase delicata, garantendo il diritto al mantenimento del posto di lavoro e un sostegno economico durante l’assenza per motivi familiari. Tra le principali tutele vi è il divieto di licenziamento per un periodo successivo alla nascita del figlio, salvo casi di giusta causa. Inoltre, vengono previste misure di flessibilità lavorativa, come il diritto al part-time o al lavoro agile, per facilitare il rientro in ufficio senza compromettere la cura del neonato.

Un’altra protezione fondamentale è rappresentata dal congedo di maternità, obbligatorio per le madri e riconosciuto in diverse forme a livello internazionale, e dal congedo di paternità, introdotto in molte legislazioni per promuovere una maggiore equità nella suddivisione delle responsabilità genitoriali. Oltre a queste misure, esiste il congedo parentale, un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso a entrambi i genitori per dedicarsi alla cura del bambino. Questo strumento è particolarmente importante perché consente una maggiore flessibilità nella gestione del primo anno di vita del neonato e promuove una condivisione più equilibrata dei compiti familiari. L’accesso a tale congedo varia in base ai contratti di lavoro e alle normative nazionali, con possibili incentivi per chi ne usufruisce.

Congedo parentale indennizzato all'80%: i fattori che determinano la sua durata

Ma a quanti mesi di congedo parentale hanno diritto coloro che ne usufruiscono al suo valore massimo, e cioè all'80% dello stipendio? Come spiegato da una nota consulente del lavoro, la dottoressa Sabrina Grazini, la durata del congedo parentale dipende da due fattori principali. I fattori in questione sono il termine della maternità o della paternità obbligatoria e gli anni del bambino. Da questi dipende la durata e anche il valore dell'indennizzo: ribadiamo, infatti, che il congedo parentale dà diritto a un indennizzo che non equivale esattamente allo stipendio, ma è più basso.

 

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Secondo la tabella mostrata dalla dottoressa, se il periodo di maternità o paternità è terminato entro il 31 dicembre 2022, l'indennizzo avrà un valore del 30%, per tutto il periodo indennizzato. Se, invece, la maternità e la paternità sono terminate dopo il 31 dicembre 2022, un mese sarà indennizzato all'80%, se entro il sesto anno del bambino, e i restanti periodi (entro il dodicesimo anno) saranno indennizzati al dodicesimo anno.

Congedo parentale
Un genitore con suo figlio.

Se, invece, la maternità o la paternità sono terminati successivamente al 31 dicembre 2023, ed entro il 31 dicembre 2024, i mesi all'80% saranno due, entro il sesto anno del bambino, e il resto sarà indennizzato al 30%, entro il dodicesimo anno. Infine, se la maternità o la paternità saranno terminate successivamente al 31 dicembre 2024, il numero dei mesi totali, indennizzati all'80%, sarà di 3 mesi, entro i sei anni d'età. Il restante periodo sarà indennizzato al 30%, sempre entro il dodicesimo anno d'età.