Una nota commercialista, Camilla Vignoli, spiega perché la partita Iva in regime forfettario è particolarmente conveniente per i lavoratori sportivi.
La Partita IVA è un codice identificativo fiscale necessario per chi svolge un’attività autonoma, d’impresa o professionale in modo abituale. È obbligatoria per chiunque offra beni o servizi con continuità e permette di regolarizzare la propria posizione fiscale nei confronti dello Stato. Chi apre una Partita IVA deve scegliere un regime fiscale tra quelli disponibili, il più comune per i piccoli professionisti e imprenditori è il regime forfettario. Il regime forfettario è un sistema fiscale agevolato introdotto in Italia per favorire le piccole attività economiche, semplificando la gestione fiscale e riducendo il carico tributario. Possono aderirvi le persone fisiche con Partita IVA che non superano 85.000 euro di ricavi annui (limite 2023).
I vantaggi principali sono: la tassazione agevolata, dato che c'è un'imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività), e l'assenza dell'IVA, dato che chi vi aderisce non applica l’IVA sulle fatture e non deve versarla. E ancora, la semplificazione contabile, che consiste nell'esonero da registri IVA e obblighi contabili complessi, e la possibilità di avere un reddito forfettizzato. La tassazione, cioè, si calcola applicando un coefficiente di redditività sui ricavi, variabile a seconda dell’attività. Tuttavia, il regime forfettario non permette la detrazione dell’IVA sugli acquisti e non consente di dedurre diverse spese azinedali. È una scelta vantaggiosa per chi ha bassi costi di gestione e ricavi contenuti, ma meno conveniente per chi ha spese elevate.
Partita Iva: se siete lavoratori sportivi, il regime forfettario è l'ideale
Per alcuni lavoratori, più che per altri, è veramente conveniente adottare il regime forfettario. Tra questi, spiega una nota commercialista, e cioè la Dottoressa Camilla Vignoli, vi sono, sicuramente, i lavoratori sportivi dilettantistici. La dottoressa ha spiegato, infatti, che, per i lavoratori sportivi, la partita Iva in regime forfettario è un'arma vincente, ancora più che per altre attività, per risparmiare su imposte e contributi. Prima di tutto, l'esperta ha rivelato che, grazie alla riforma del decreto legislativo 36 del 2021, i compensi per lavoro sportivo dilettantistico non sono tassati fino a 15.000 euro l'anno. Fino a 15.000 euro, dunque, non si pagheranno le imposte, mentre sopra i 15.000 euro, si pagano le imposte solo sulla parte eccedente tale cifra.
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E ancora: per questi lavoratori c'è l'esonero totale dai contributi previdenziali INPS, fino a 5.000 euro. Tali agevolazioni, sottolinea l'esperta, valgono quando si fattura a un altro soggetto sportivo, come una ASD. Non, invece, verso clienti privati. In conclusione, spiega l'esperta, i personal trainer, gli istruttori, i coach e altri lavoratori di questo tipo dovrebbero valutare seriamente l'idea di passare alla partita IVA con regime forfettario, perché è davvero conveniente.
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