Molte persone bevono una tazza di camomilla prima di andare a dormire per rilassarsi e conciliare il sonno.
È una pratica diffusa da secoli, tramandata di generazione in generazione, grazie alle sue proprietà calmanti. Tuttavia, in pochi sanno che un errore comune nella preparazione può avere l’effetto opposto, trasformando la camomilla in un vero e proprio stimolante. Il dottor Walter Antonucci, nutrizionista, mette in guardia da questo rischio e spiega come una semplice distrazione possa cambiare completamente gli effetti della bevanda. Il segreto del potere rilassante della camomilla sta nella sua composizione chimica. Questa pianta contiene apigenina, un flavonoide con proprietà sedative naturali. Grazie alla sua azione sul sistema nervoso, aiuta a ridurre lo stress, rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno. Tuttavia, l’effetto calmante della camomilla dipende strettamente dal tempo di infusione. Il dottor Antonucci sottolinea che la camomilla deve restare in infusione per un tempo ben preciso, non superiore ai due o tre minuti. Oltre questo limite, invece di rilasciare ulteriori quantità di apigenina, la bevanda inizia a rilasciare altre sostanze, tra cui alcaloidi e tannini, che possono avere un effetto eccitante sull’organismo.
Molti commettono l’errore di pensare che più a lungo la camomilla resta in infusione, maggiore sarà il suo potere rilassante. In realtà, accade esattamente il contrario. Dopo i tre minuti di infusione, si innesca un meccanismo chimico che cambia la composizione della tisana. L’aumento di tannini e altre sostanze può stimolare il sistema nervoso, provocando un effetto eccitante invece che calmante. Per chi assume camomilla con l’intento di dormire meglio, questa distrazione può tradursi in difficoltà ad addormentarsi, aumento del battito cardiaco e persino una lieve agitazione.
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Acqua non troppo calda e non dolcificare: altri due accorgimenti per favorire il rilassamento
Questo fenomeno può spiegare perché alcune persone riferiscono di sentirsi più sveglie dopo aver bevuto una camomilla. Senza saperlo, potrebbero aver lasciato il filtro o i fiori in infusione troppo a lungo, alterando gli effetti desiderati. Il dottor Antonucci consiglia quindi di rispettare scrupolosamente i tempi di infusione indicati sulle confezioni o, se si utilizza camomilla sfusa, di filtrarla entro il tempo limite per garantire l’effetto rilassante. Esistono anche altre variabili da considerare per ottenere una camomilla efficace nel favorire il rilassamento. La temperatura dell’acqua, ad esempio, non deve essere eccessivamente alta, perché un calore eccessivo può alterare le proprietà dei flavonoidi. Inoltre, è preferibile non dolcificare la bevanda con zucchero o miele, poiché il consumo di zuccheri semplici poco prima di dormire potrebbe influenzare la qualità del sonno.
Per chi soffre di insonnia o stress e desidera un rimedio naturale per rilassarsi, la camomilla rimane una delle migliori soluzioni. Tuttavia, è fondamentale prepararla correttamente per evitare di ottenere l’effetto opposto. Un’infusione breve garantisce il rilascio dell’apigenina e delle sue proprietà sedative, mentre un’infusione prolungata può portare a un’inaspettata sensazione di energia. La prossima volta che si prepara una tazza di camomilla prima di dormire, meglio controllare il tempo di infusione per assicurarsi di sfruttarne al massimo i benefici rilassanti.