Dopo quello dei giorni scorsi, il Ministero della Salute ha diffuso un nuovo avviso di richiamo alimentare riguardante un lotto di mitili o cozze. Il ritiro dal commercio è causato dal rischio microbiologico dovuto alla presenza di Escherichia coli.
I richiami alimentari rappresentano uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori e tutelare la salute pubblica. Il Ministero della Salute, in collaborazione con gli operatori del settore alimentare, ha il compito di monitorare costantemente la filiera alimentare e di intervenire prontamente quando vengono riscontrate irregolarità o pericoli per la salute.
Le principali cause di richiami alimentari includono:
- Contaminazione microbiologica: Presenza di batteri patogeni come Salmonella, Listeria o Escherichia coli.
- Contaminazione chimica: Residui di pesticidi, metalli pesanti o sostanze tossiche.
- Problemi di etichettatura: Errori che possono riguardare allergeni non dichiarati, mettendo a rischio persone con intolleranze o allergie alimentari.
- Difetti fisici: Presenza di corpi estranei come vetro, plastica o metallo.
- Problemi organolettici: Alterazioni di sapore, odore o consistenza che possono indicare una non conformità.
Di recente, il Ministero ha segnalato alcuni richiami relativi a cozze per rischio microbiologico, evidenziando l'importanza di controlli rigorosi e tempestivi. Questi interventi non solo proteggono i consumatori, ma rafforzano anche la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare italiano.
Cozze ritirate dal commercio per presenza di Escherichia coli: perché bisogna fare attenzione
L'ultimo richiamo alimentare è stato diramato proprio poco fa. Il ritiro dal commercio riguarda il lotto B5/16/12/24 di mitili o cozze (Mytilus galloprovincialis) venduto da Mitili Olbia Soc. Coop., che ha sede nella provincia del Sud Sardegna, nel Comune di Olbia, in via Estonia 18. Le cozze in questione sono vendute in retine da 2 kg. La produzione di questo lotto è effettuata dall'azienda Arsellatori e Miticoltori Olbiesi S.n.c. di Giua Ivan e Favini Cosimo & C., azienda identificata con la sigla UE IT E5N7U che ha sede nella provincia del Sud Sardegna, nel Comune di Olbia, in Loc. Sa Marinedda - 07026. Il richiamo si è reso necessario a causa del rischio microbiologico rappresentato dalla presenza di Escherichia coli ß-glucuronidasi superiore ai limiti normativi. Per questo motivo, il prodotto non è idoneo al consumo: "Si prega di non consumare il prodotto e restituirlo presso il punto vendita", si legge nel comunicato ufficiale di richiamo diffuso dal Ministero della Salute.
Escherichia coli ß-glucuronidasi è un enzima prodotto da alcuni ceppi del batterio Escherichia coli, spesso utilizzato come indicatore di contaminazione fecale in alimenti e acque. La sua presenza nelle cozze è particolarmente preoccupante, poiché questi molluschi filtrano grandi quantità d'acqua e possono accumulare batteri patogeni se crescono in ambienti inquinati. La contaminazione da E. coli nelle cozze può derivare da scarichi fognari, acque reflue non trattate o allevamenti in zone non controllate. L'ingestione di cozze crude o mal cotte contaminate può causare infezioni gastrointestinali, con sintomi come diarrea, crampi addominali, nausea e, nei casi gravi, febbre e disidratazione. I rischi sono maggiori per bambini, anziani e individui immunocompromessi. Per prevenire, è fondamentale acquistare cozze da fonti certificate, cuocerle adeguatamente e seguire norme igieniche durante la preparazione. Monitoraggi regolari delle acque e controlli sanitari degli allevamenti aiutano a ridurre la trasmissione di E. coli e altre infezioni.