Lavoro, è possibile assentarsi a causa dello stress? L'esperto chiarisce: "C'è comunque un obbligo da rispettare"

Stress e assenze dal lavoro: quando la salute mentale prevale sugli obblighi professionali. Il Dottor Gaetano Iodice chiarisce i diritti dei lavoratori in caso di stress riconosciuto dal medico, approfondendo normativa, obblighi e certificazione. Scopri come la tutela psicologica sia diventata un tema cruciale nell'ambito del lavoro e del benessere aziendale.

La questione dello stress come motivo valido per assentarsi dal lavoro è spesso al centro di dibattiti e perplessità. Può una condizione emotiva e psicologica costituire una ragione accettabile per prendere giorni di malattia? La risposta, nelle scorse ore, è arrivata dal Dottor Gaetano Iodice, noto commercialista, che ha fatto chiarezza in un video pubblicato sui social media.

Secondo quanto spiegato da Iodice, lo stress non è solo una problematica diffusa ma anche una condizione che, se riconosciuta da un medico curante, può legittimare l'assenza temporanea dal lavoro. Una precisazione che getta luce su un argomento delicato, soprattutto in un'epoca in cui il benessere mentale dei lavoratori è sempre più al centro dell'attenzione. Ma quali sono le regole, i diritti e gli obblighi di chi si trova in questa situazione?

Il diritto all’assenza dal lavoro per motivi di salute

Quando lo stress giustifica l'assenza dal lavoro
Lo stress può essere riconosciuto come malattia?

Come sottolineato dal Dottor Iodice, ogni dipendente ha il diritto di assentarsi dal lavoro qualora non sia in grado di svolgere la propria prestazione lavorativa a causa di problemi di salute. Questo diritto è sancito dalla normativa italiana, che tutela il lavoratore da eventuali ripercussioni legate all’impossibilità di adempiere temporaneamente ai propri doveri professionali. Per rendere valida questa assenza, comunque, è necessario che il problema di salute venga certificato dal medico curante.

Il certificato medico, spiega l'esperto, è un documento che attesta la condizione del lavoratore e contiene due elementi fondamentali: la prognosi, ovvero la durata prevista dell’assenza, e la diagnosi, che rimane riservata. Ciò significa che il datore di lavoro non è informato sulla causa specifica dell’assenza, ma solo sul periodo di malattia dichiarato dal medico.

Stress come patologia riconosciuta

Lo stress, spesso sottovalutato, è una condizione che può avere ripercussioni serie sulla salute del lavoratore. Se causato da situazioni specifiche, come un incidente, un trauma personale o persino dallo stesso ambiente lavorativo, può essere riconosciuto dal medico come motivo valido per un periodo di malattia. In questi casi, il medico curante ha il compito di valutare attentamente la situazione, analizzando le cause dello stress e certificandole come parte della diagnosi. Questa valutazione è essenziale per garantire che il lavoratore abbia diritto al riposo necessario senza infrangere alcuna regola.

Anche quando l’assenza dal lavoro è dovuta allo stress, comunque, il lavoratore non è esonerato dall’obbligo di sottoporsi alla visita fiscale. Questa visita può essere disposta dall’INPS o dal datore di lavoro per verificare la reale condizione del dipendente. Durante la visita fiscale, il medico incaricato non si soffermerà sulle cause della malattia ma controllerà che la prognosi indicata nel certificato medico sia rispettata.