Marta Russo, content creator dell'accessibilità, spiega a TuttoNotizie il suo impegno contro le barriere, fisiche e culturali, che affrontano tutti i giorni le persone con disabilità
Marta Russo è una content creator dell'accessibilità. Cosa significa? Il suo quotidiano impegno è finalizzato a sensibilizzare su temi di disabilità e barriere. In particolare, il suo lavoro è incentrato sul mondo del turismo e dei luoghi di cultura, mettendo in evidenza le innovazioni volte al miglioramento dell'inclusione. Marta stessa è disabile, in seguito a una sofferenza perinatale. Ha una diparesi distopica in esito a paralisi cerebrale infantile: una diagnosi estremamente grave, che l'ha portata a una disabilità motoria. Marta, grazie al suo lavoro, ha ricevuto grandi soddisfazioni: tra queste, un riconoscimento per il suo impegno a favore dell'inclusione e dell'accessibilità, il 21 ottobre 2023, dall'Associazione Diritti Diretti, con il patrocinio del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. A TuttoNotizie ha raccontato le sue esperienze, sia quelle negative, che quelle positive.
Social e disabilità, l'impegno di Marta Russo: "Porto la mia testimonianza e tento di dar voce a chi voce non ne ha"
Che emozione hai provato nel ricevere il Premio Turismi Accessibili?
Il Premio Nazionale Turismi Accessibili è promosso dall'Associazione Diritti Diretti. Quando si riceve un premio è sempre una grande emozione, se poi il premio è per una cosa di cui ti occupi da anni per aiutare gli altri, allora l’emozione diventa ancora più forte. Un vero riconoscimento per il tuo impegno. Ed è quello che ho provato ricevendo il Premio nazionale Turismi Accessibili. Da alcuni anni mi occupo di sensibilizzare le persone sui temi relativi a disabilità e barriere, accessibilità e inclusione. Per questo realizzo incontri con gli studenti e i docenti delle scuole di tutta Italia. Porto la mia testimonianza e tento di dar voce a chi voce non ha. Mi piace molto viaggiare e troppo spesso mi imbatto in tante difficoltà, tra barriere architettoniche e anche culturali. Proprio per questo, ho deciso di aiutare tutti e rendere note le strutture ricettive. Non mi riferisco solo alle disabilità fisiche, ma anche a quelle sensoriali, intellettive e di vario tipo. Ecco allora che, dopo aver visitato un luogo, indico se sono presenti ausili, percorsi LOGES (Linea di Orientamento Guida E Sicurezza), mappe tattili, indicatori sonori o se è prevista traduzione in LIS (lingua dei segni italiana)…
Come si è svolta la cerimonia?
La cerimonia si è svolta il 21 ottobre 2023 in una location molto suggestiva: Palazzo Ducale Valignani a Torrevecchia Teatina in provincia di Chieti. Siamo state premiate in due: Debora Donati ha ricevuto il premio della giuria ed io ho ricevuto quello del pubblico. È stato davvero molto emozionante, perché il Premio è intitolato a Simona Petaccia, una giornalista con disabilità motoria, che oggi non c’è più e che era molto attiva sui temi del turismo accessibile e dell’inclusione proprio come me.
"Occorre davvero una rivoluzione culturale"
Da come hai potuto vedere, c'è ancora molto da fare per rendere accessibile il turismo?
In questi ultimi anni sono stati fatti molti progressi in riferimento alla sensibilizzazione. Purtroppo, occorre davvero una rivoluzione culturale per raggiungere standard minimi per un turismo accessibile e inclusivo. La prima barriera è quella normativa, ma quando la norma esiste, occorre il rispetto della legge. Esistono indicazioni e regole precise sull’eliminazione di questi ostacoli ed esistono anche le indicazioni per intervenire e punire i trasgressori. Purtroppo, c’è un diffuso disinteresse verso questo aspetto.
Hai ricevuto il premio per qualche località in particolare o per il tuo impegno nel turismo accessibile in generale?
Ho ricevuto il mio premio per l’impegno profuso nell’instancabile promozione di una cultura dell’accessibilità. Perché, a dire il vero, ciò che manca è proprio l’informazione e la formazione di base sia negli amministratori, sia nel personale che opera nel settore dell’accoglienza e della promozione turistica.
Le iniziative da prendere nell'ottica di un cambiamento
Secondo te, cosa si può fare per rendere il turismo più accessibile?
La prima iniziativa, che dovrebbe essere intrapresa, è il coinvolgimento attivo obbligatorio delle persone con diverse disabilità in tutte le fasi. Dalla progettazione, alla realizzazione, alla verifica delle strutture e infrastrutture. Ad esempio, la persona con disabilità visiva dovrebbe seguire e testare il percorso LOGES (Linea di Orientamento Guida E Sicurezza, ndr). La seconda iniziativa dovrebbe riguardare l’assunzione delle persone con Disabilità in ruoli ad elevato contatto con il pubblico. Ad esempio, a Napoli insieme al Tulipano Coop Sociale, sto collaborando a realizzare un infopoint turistico all’interno del Museo dei Pellegrini. Infopoint curato e gestito anche da ragazzi con disabilità. Le barriere vengono infrante quando queste riescono ad esprimersi e ad entrare nel tessuto sociale.
Hai conosciuto il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli
Ho conosciuto Alessandra Locatelli dopo aver scritto un articolo che è stato pubblicato su un quotidiano nazionale. Ho lanciato un appello al nuovo esecutivo appena si è insediato. Sono stata contattata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e poi dal ministro Locatelli. Devo dire che il mio incontro con lei è stato illuminante. Ho conosciuto una persona molto sensibile e attenta. In particolare, mi ha chiesto di scrivere come avrei cambiato una norma discriminatoria riferita alle borse di studio degli studenti con disabilità e in pochi giorni ne è seguito un emendamento alla Legge di Bilancio che è stato approvato.
Poi ho incontrato il ministro a Palazzo Chigi, e mi ha invitata a partecipare, in qualità di relatrice, ad un convegno alle Terme di Diocleziano a Roma. E, in seguito, ad EXPO AID - Io, Persona al Centro, il primo e più importante evento nazionale istituzionale sul mondo delle disabilità. Posso dire che, quando possibile ci confrontiamo. È una persona speciale per me".
"La vita di una persona con disabilità nel 2024 è migliore di quanto potesse essere per un nostro coetaneo di pochi anni fa"
Marta cosa consigli ai ragazzi che vivono una disabilità come te, ma che hanno voglia di vedere il mondo?
Posso suggerire di uscire di casa il più possibile e di trovare il coraggio per sfidare le barriere. So che può essere molto difficile e a volte ci si imbatte in realtà inimmaginabili, ma non dobbiamo arrenderci.
Proprio in queste settimane ho provato un’esperienza durissima, avendo prenotato una vacanza con un noto Tour Operator. Infatti, dopo aver chiesto più volte informazioni direttamente alla struttura ricettiva, per la prenotazione mi sono rivolta ad Alpitour. Entrambi mi hanno confermato, più volte, la piena accessibilità di hotel e servizi, ma appena arrivata mi sono resa conto che avrei potuto solo vedere camera e ristorante. Niente spiaggia, niente piscina, teatro, animazione. Non ho trovato nessuna possibilità di dialogo in hotel e solo la sera del secondo giorno mi è stata offerta una struttura alternativa. Ad oggi, nessuno mi ha chiesto scusa!
So che è difficile e che possono accadere queste esperienze, però il mio consiglio è di non mollare.
La vita di una persona con disabilità nel 2024 è migliore di quanto potesse essere per un nostro coetaneo di pochi anni fa. Abbiamo la responsabilità di migliorare accessibilità e inclusione per le persone che verranno dopo di noi.