Filippo Macchi, con un lungo post sui social, ha spiegato la sua posizione sulle polemiche contro l'arbitro sorte in seguito alla medaglia d'argento vinta nel fioretto maschile individuale alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Nella giornata di ieri, dopo una gara che si è decisa all'ultima stoccata, lo schermidore Filippo Macchi, classe 2001, ha vinto la medaglia d'argento nella gara individuale di fioretto. Sul gradino più alto del podio ci è salito l'atleta di Hong Kong Ka Long Cheung. Il risultato finale (15-14) ha fatto infuriare le polemiche, soprattutto da parte italiana. Sul 14 pari, infatti, i giudici hanno fatto ripetere la stoccata finale per 3 volte (le prime due Macchi sosteneva di essere andato a segno per primo) e, alla fine, è stato l'atleta di Hong Kong ad avere la meglio. La Federscherma ha addirittura inviato una nota di protesta formale alla Federazione Internazionale e al Comitato Olimpico Internazionale.
In un lungo post pubblicato sulla sua pagina Instagram, Filippo Macchi ha spiegato cosa ne pensa della polemica, dando una lezione di vita e di sport a tante persone. All'età di 22 anni, lo schermidore azzurro ha dato prova di maturità e professionalità.
Il post di Macchi che archivia le polemiche: "Sono un ragazzo fortunato"
Filippo Macchi non nega che un pizzico di delusione per l'oro mancato c'è. "Avevo già preparato il post", confessa. Ma, nonostante tutto, l'atleta è consapevole di aver compiuto una piccola impresa ed è contento di tornare a casa con una 'bellissima medaglia d'argento'. Poi, Filippo si rivolge a chi parla di arbitraggio scandaloso, vittoria rubata e vergogna sportiva. "Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole", scrive Filippo per dimostrare di essere un ragazzo fortunato. "Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre", aggiunge.
L'atleta ha rivelato di conoscere entrambi gli arbitri e, di non voler "puntare il dito contro nessuno perché non porterebbe a nulla". Poi, la determinazione a voler fare ancora meglio in futuro: "Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta". Tuttavia, Filippo ha saputo anche mettere da parte la delusione e godersi questo importantissimo risultato, il più importante della sua giovane carriera. Poi, arriverà il momento in cui bisognerà analizzare gli errori per migliorarsi sempre di più perché la vita è anche questo: riuscire a superare gli ostacoli, rialzarsi e andare avanti. Ora, testa alla gara a squadre che potrà portare nuove soddisfazioni alla giovane promessa del fioretto azzurro e all'Italia intera.