Home nesting: cos'è? Dopo il Covid abbiamo sempre di più la tendenza a rimanere tra le mura domestiche. Questo perché tutti noi ci siamo molto impigriti, e trascorriamo del tempo a casa con estremo piacere. Addirittura, la trasformiamo nella nostra palestra personale. Ma la domanda è: quanto la cosa ci sta sfuggendo di mano? Quanto ci nega di vivere fino in fondo le esperienze della vita?
Molte attività che prima svolgevamo all’esterno, ora avvengono tra le mura domestiche. Come, per esempio, guardare un film in prima visione su qualche piattaforma streaming, invece che al cinema. Oppure eseguendo qualche esercizio fisico in salotto, piuttosto che in palestra.
Il significato di 'home nesting': cos'è la tendenza scoppiata per colpa del Covid
Significa letteralmente “nido in casa”, insomma, il luogo dove ci prendiamo non solo cura di noi, ma anche dei nostri cari. Possiamo dire che, infatti, la pandemia ci ha avvicinati molto alla famiglia, e ci ha aiutato a capire l’importanza anche delle attività più semplici, che abbiamo “trasferito” all’interno delle nostre abitazioni. È stata condotta anche una ricerca nelle diverse nazioni europee, che conferma questa nuova attitudine.
Ritrovamento di noi stessi e dei rapporti familiari
Con il Covid sono stati anche ripresi molti lavoretti manuali o molte passioni che prima non si aveva il tempo di praticare. La casa adesso viene ristrutturata non più a gusto dell’architetto, ma deve riflettere la nostra personalità. Tra le mura domestiche si è cominciata a praticare anche la palestra, o ancora la meditazione, da soli o in famiglia. Molte sono le attività svolte tra figli e genitori, dunque molti legami sono stati rinsaldati, dal momento che si sono create maggiori occasioni per stringerli con i propri figli. Anche quella del cucinare è divenuta un’occupazione piacevole e, soprattutto, ha innescato la curiosità di molti giovani, che nel periodo della pandemia hanno appreso molto stando ai fornelli.
L’home nesting varia da stagione a stagione
È perlopiù una tendenza invernale: il freddo ci invoglia maggiormente a rimanere nelle nostre calde case, magari a preparare biscotti o a sentire il calore della famiglia. D’estate, per chi ne possiede una, si preferisce nuotare nella propria piscina o abbronzarsi nel proprio giardino. O, ancora, sul balcone delle nostre dimore. È come se la pandemia ci avesse tolto la voglia di vivere le esperienze, viverle davvero. E a questo punto sorge una domanda: la casa è diventata il nostro nido sicuro, oppure la nostra gabbia? Questo perché magari la paura del virus ci ha indotto ad evitare alcune abitudini di un tempo, e la paura non è mai sinonimo di libertà.