Il difensore Riccardo Calafiori, classe 2002, è diventato il simbolo della vittoria dell'Italia contro la Croazia. Il calciatore del Bologna ci ha creduto fino in fondo e al fischio finale non ha saputo trattenere le lacrime.
Dopo la partita di ieri, Riccardo Calafiori è entrato ufficialmente nei cuori degli italiani. Simbolo di tenacia, determinazione e attaccamento alla maglia, il difensore azzurro ha dato il via all'azione che ha regalato alla Nazionale l'accesso agli Ottavi di Finale, servendo su un piatto d'argento la palla dell'1-1 a Zaccagni. All'ultimo secondo, così, un'Italia deludente è riuscita a staccare il biglietto per il prossimo turno di Euro2024, mettendo fine alla maledizione del 24 giugno (ai Mondiali del 2010 e del 2014 l'Italia uscì ai gironi proprio in quella data).
L'ottima prestazione di Riccardo Calafiori, nel complesso, è una delle poche note positive di un'Italia che non ha brillato, non ha saputo sfruttare le poche occasioni da gol create e ha rischiato seriamente di essere eliminata. Quando tutto va storto, servono le giocate dei singoli per cambiare le carte in tavola. Quando ormai tutto sembra perduto, Calafiori scambia a centrocampo con Frattesi, si crea spazio sulla trequarti, avanza fino al limite dell'aria di rigore e, solo in quel momento, allarga verso Zaccagni che, con un tiro a giro alla Del Piero, la mette dentro e fa scoppiare la festa degli azzurri.
L'esultanza e le lacrime di Riccardo Calafiori
Quando la palla finisce in rete, tutti gli azzurri, panchina e staff tecnico compresi, si fiondano verso Zaccagni per esultare. Calafiori, però, no. Lui parte in direzione opposta e raggiunge il ct Luciano Spalletti. Lo abbraccia e, poi, potandosi il dito alla bocca, zittisce i tifosi croati che, durante tutto il match, hanno lanciato bicchieri di birra vuoti nei confronti degli Azzurri, dando vita a uno spettacolo indegno. Insieme a lui, c'è anche Gigio Donnarumma, l'altra e, al momento, unica nota positiva dell'Italia a Euro2024.
Al fischio finale, Calafiori si butta a terra e, portandosi le mani in faccia, scoppia in lacrime. Un pianto liberatorio dopo l'autogol (fortuito) contro la Spagna che ha decretato la sconfitta azzurra contro le Furie Rosse. Un pianto di gioia per il passaggio del turno. Il pianto di chi ce l'ha messa tutta e, alla fine, è stato ripagato. Ai microfoni di SkySport, Calafiori ha spiegato cosa ha provato al triplice fischio. "Pensavo a quanto ero contento, è un’emozione difficile da spiegare. Ero contentissimo, erano più emozioni insieme", ha raccontato. Un'emozione arrivata dritta al cuore degli italiani che hanno già un nuovo idolo. Unico appunto negativo: Calafiori era diffidato e, il giallo ricevuto al 93', non gli permetterà di essere in campo contro la Svizzera nel match di sabato alle 18 a Berlino valido per l'accesso ai Quarti di Finale. La speranza, però, è che per quell'occasione l'Italia ritrovi finalmente sé stessa.