L'avvocato Massimiliano Dona, specializzato in tutela dei consumatori, ha spiegato perché, per i casi delle bollette del gas gonfiate, le aziende stanno mettendo in atto una pratica commerciale scorretta.
L'inizio di questo 2024 ha portato pessime sorprese a tanti consumatori italiani. Questi malcapitati hanno ricevuto bollette del gas esorbitanti. I prezzi sono letteralmente scoppiati e gli importi da pagare sono, in alcuni casi, addirittura quintuplicati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Quando i consumatori contattano l'azienda fornitrice per chiedere spiegazione, si sentono dire che il cambio di tariffa è stato dovutamente segnalato e, quindi, non risulta nulla di anomalo.
Il consumatore, quindi, secondo la versione dell'azienda, è stato messo al corrente delle nuove condizioni contrattuali che sarebbero scattate al termino del contratto precedente stipulato. I consumatori, dal canto loro, sono sicuri del contrario. Dove sta, quindi, la verità? Scopriamolo insieme a Massimiliano Dona, avvocato specializzato in tutela dei consumatori e Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
Bollette del gas gonfiate: la mossa dell'avvocato
Massimiliano Dona, in vece di Presidente dell'Associazione che rappresenta, afferma di aver denunciato questa situazione alle autorità competenti e spiega anche il motivo di questa mossa. "Il rinnovo contrattuale non era annunciato così come prevede la normativa con una comunicazione scritta che spiega al consumatore i nuovi costi lasciandolo libero di recedere o meno", rivela l'avvocato. Infatti, aggiunge l'avvocato, le comunicazioni inviate dall'azienda erano molto ambigue da questo punto di vista, simili a delle semplici offerte commerciali che, di solito, i consumatori non leggono neanche e gettano via direttamente. In questo modo, l'azienda fornitrice del servizio raggirava e ingannava il povero consumatore.
"Forse (le mail, ndr) erano scritte apposta in quella maniera e qualcuno avanza persino il dubbio che le comunicazioni inviate via mail fossero predisposte proprio in modo tale da essere intercettate dai sistemi di spamming", rivela l'avvocato. In questo modo, quindi, le mail finivano nella sezione 'spam' della casella di posta elettronica e i consumatori non venivano a conoscenza delle novità contrattuali mentre l'azienda aveva la coscienza pulita. Qualcosa, però, si sta muovendo. Infatti, l'avvocato ha spiegato che l'Antitrust ha avviato un'istruttoria contro Enel, una delle società che Massimiliano Dona accusa di pratica commerciale scorretta. Ora, le autorità competenti faranno i dovuti accertamenti e qualora dovessero accertare le responsabilità dell'azienda fornitrice, i consumatori potrebbero ricevere i rimborsi per le bollette gonfiate. La situazione, quindi, continuerà a evolversi e noi continueremo a seguirla come abbiamo fatto fino a ora.
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