Lavoratore torna in Italia e mostra la busta paga: "Era meglio se restavo all'estero"

Un lavoratore da poco tornato in Italia ha condiviso sui social la foto della busta paga di febbraio, smascherando i problemi del mondo del lavoro nel Belpaese.

In Italia, chi si approccia al mondo del lavoro incontra tantissime difficoltà nel trovare un lavoro stabile e dignitoso. Chi cerca lavoro deve farsi strada tra annunci ambigui, retribuzioni basse e condizioni lavorative pessime. Per questo motivo, tanti italiani, soprattutto giovani, decidono di trasferirsi all'estero e costruirsi un futuro altrove. In altri paesi europei, soprattutto nel Nord del continente, le condizioni sono generalmente migliori e anche la qualità della vita.

Tuttavia, andare via dall'Italia non è una decisione semplice. E chi vive all'estero, a un certo punto, può iniziare a sentire la nostalgia dell'Italia. Come nel caso di Francesco, il protagonista della nostra storia, che dopo svariati anni di lavoro all'estero è tornato a vivere in Italia. Purtroppo, però, Francesco ha già rimpianto la sua scelta e la busta paga che ha condiviso sui social ne è la dimostrazione.

La busta paga del lavoratore

Francesco ha pubblicato su Facebook la busta paga che ha ricevuto per il mese di febbraio 2024. Si è trattato di un'esperienza lavorativa temporanea con contratto a termine. Francesco ha lavorato in un'azienda come addetto alle indagini commerciali per un totale di 40 ore nel mese di febbraio. Così, in busta paga si è trovato un netto di appena 265 euro. Dopotutto, come si può evincere dal documento integrale, la paga oraria lorda è di appena 5,11 euro. "Questo spiega il molto lavoro che c’è e le molte rinunce", ha commentato Francesco. In effetti, se queste sono le condizioni lavorative, è normale che le persone rifiutano di andare a lavorare. "Mi sarebbe convenuto rimanere a casa, quelle 44 ore retribuite, hanno significato per me, percorrere per 11 volte 60 km", ha spiegato Francesco.

Lavoratore torna in Italia e mostra la busta paga: "Era meglio se restavo all'estero"
La busta paga di Francesco

A rendere ancora peggiore la situazione si aggiunge il fatto che l'azienda non ha ancora pagato Francesco. "Avevano detto dal giorno 30 marzo in poi, dunque sino al 31 dicembre ogni giorno è buono", ha commentato il lavoratore con una nota di ironia. La busta paga di Francesco è il sintomo di un mondo del lavoro che ha qualcosa che non va. La busta paga di Francesco ha scaturito diverse reazioni sui social. "E dopo si lamentano che la gente non vuole lavorare", ha commentato una signora. "Sono felice di non vivere più in Italia, in 5 anni in Inghilterra il mio stipendio è quasi raddoppiato", ha spiegato una signora. Un utente, invece, ha fatto notare che il lavoratore ha scelto coscienziosamente di accettare il lavoro nonostante fosse a conoscenza delle condizioni e, quindi, l'azienda non ha colpe. Oltre, ovviamente, al ritardo nel pagamento dello stipendio.

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