Un'enoteca italiana ha affisso sulla vetrina del negozio un divertente cartello con su scritte le richieste più strane fatte dai clienti nel corso della sua attività.
Le enoteche sono dei luoghi per noi italiani molto familiare che, in realtà, in altri Paesi del mondo in cui la cultura del vino non è così radicata, non esistono affatto. Questi negozi danno la possibilità al cliente di scegliere tra una vasta gamma di vini italiani e stranieri. Dai vini pregiati fino alle bottiglie più economiche, le enoteche sono negozi specializzati in grado di soddisfare i palati di tutti i clienti, anche i più esigenti.
A volte, i clienti si recano in enoteca con le idee già chiare su quale vino acquistare. Si tratta delle persone che conoscono questa tipologia di bevande e sanno apprezzare le diverse sfumature di ogni bottiglia. Però, ci sono anche i clienti saltuari, quelli che non bevono vino frequentemente e, quindi, si lasciano consigliare dal titolare dell'enoteca. Infine, c'è un'altra categoria di clienti, i protagonisti di questa storia, quelli che entrano in enoteca con la convinzione di conoscere già la bottiglia di vino da acquistare e, invece, fanno una gaffe colossale.
Il cartello dell'enoteca con le richieste dei clienti
Ovviamente, a discapito di questi clienti, c'è da dire che i vini hanno dei nomi particolari e difficili, spesso legati al territorio in cui vengono prodotti o viene coltivata la vite. Il titolare di un'enoteca, dopo aver ricevuto diverse richieste decisamente particolari, ha deciso di esporre in vetrina un divertente cartello. "Questa ve la devo dire: mi hanno chiesto un brunello di Montecitorio!", si legge. Il vino, in realtà. si chiama brunello di Montalcino, il nome di un comune in provincia di Siena. Montecitorio, invece, è il palazzo di Roma in cui ha sede il parlamento italiano.
Le strane e divertenti richieste, però, non finiscono qui. Sotto a questo cartello, infatti, il titolare ne ha affisso un altro: "Altri vini che non abbiamo: fiato di Avellino, vermentino di Gallarate, ribollita gialla". Procediamo per ordine, il vino di Avellino si chiama 'fiano', in onore del vitigno, e non 'fiato'. Il vermentino, invece, è di Gallura, una zona nel nord-ovest della Sardegna, non di Gallarate, un comune lombardo. Infine, la ribollita è un piatto tipico toscano, il vino, invece, si chiama ribolla gialla. Come se non bastasse, il titolare ha anche lasciato una richiesta bonus: "Il cocktail di scampi non è un drink!". Infatti, si tratta di un famoso antipasto. Insomma, i clienti di quest'enoteca ne ha fatte di gaffe e il titolare, con questi cartelli, ha trovare un metodo per divertire e attirare nuovi clienti.
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