L'influencer Piero Armenti è andato al supermercato a New York per comprare la carta igienica e ha scovato un inganno inaspettato.
New York, la Grande Mela, è una città di luci scintillanti e sogni che si realizzano, dove ogni strada sembra raccontare una storia e ogni angolo nasconde un segreto. Ma dietro l'abbagliante facciata di questa metropoli pulsante, si celano verità meno conosciute, soprattutto quando si tratta dei meandri dei suoi innumerevoli supermercati. Questi templi del consumo quotidiano, visitati da migliaia di persone in cerca di prodotti per la propria casa, sono anche palcoscenici su cui si svolgono inganni subdoli, mirati a invogliare i clienti ad acquistare di più, spesso in modi che rasentano l'ingegnoso.
Recentemente, un video dell'influencer Piero Armenti ha catturato l'attenzione del web, svelando uno di questi inganni legati a un prodotto quanto mai ordinario e indispensabile: la carta igienica. Il video mostra come un noto supermercato di New York manipoli le percezioni dei suoi clienti attraverso pratiche ingannevoli, trasformando un semplice acquisto in un labirinto di illusioni.
L'inganno della carta igienica nel supermercato di New York
"Quante fesserie dicono gli americani: qui dicono che 12 rotoli equivalgono a 48 rotoli di carta igienica normale", spiega Piero Armenti da un supermercato di New York con una confezione di carta igienica in mano. L'ideatore della pagina social Il mio viaggio a New York, quindi, spiega che ogni rotolo dovrebbe corrispondere a 4 rotoli normali. Poi, gira la confezione e mostra lo spessore reale dei rotoli che non cambia rispetto a quelli normali. "Sono rotoli normalissimi di carta igienica", afferma Piero.
"Non sanno che inventarsi: uno si confonde con questi numeri e alla fine li acquista", spiega l'influencer. E, in effetti, come abbiamo illustrato, la strategia delle aziende per invogliare i consumatori all'acquisto è proprio questa. "Mi sento ingannato, esiste l'Antitrust in America?", si chiede Piero Armenti. Sicuramente esisteranno associazioni che tutelano i diritti dei consumatori anche oltreoceano. D'altronde, come abbiamo potuto notare, le pratiche commerciali sono simili tra Italia e Stati Uniti. Il detto 'tutto il mondo è paese' sembra essere perfetto per questa storia. Spesso pensiamo che tutti i problemi del mondo si trovino solo in Italia. Quando però usciamo dal nostro paese, che siamo molto bravi a criticare ma non altrettanto bravi ad apprezzare, ci rendiamo conto che al di là del nostro giardino la situazione non è poi così tanto diversa. E voi, immaginavate che anche oltreoceano esistono queste pratiche?
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