Una candidata ha chiesto un consiglio in merito alla proposta di fare una settimana di prova gratuita a lavoro: la risposta di un utente del web ha scatenato la polemica.
Nel mondo del lavoro contemporaneo, sempre più competitivo e in rapida evoluzione, le dinamiche di assunzione si trasformano, sfidando le convenzioni tradizionali. Una di queste pratiche emergenti, che solleva interrogativi tanto quanto opportunità, è la proposta di una settimana di formazione gratuita prima dell'effettiva assunzione. Questo approccio apparentemente innocuo cela una situazione illegale.
Immaginatevi al posto di una candidata che si trova di fronte a tale offerta: da un lato, l'opportunità di dimostrare le proprie competenze e di integrarsi in un team prima di un impegno formale; dall'altro, il dubbio legittimo sul valore del proprio lavoro e sulla garanzia di un percorso professionale chiaro e sicuro. Questa situazione apre un dibattito cruciale sulle aspettative, sul rispetto reciproco tra datore di lavoro e dipendente, e sul confine sempre più sfumato tra selezione e sfruttamento.
Settimana di prova non retribuita a lavoro, il consiglio della discordia
A porre l'accento su questa questione è stata Greta, una ragazza di Como, in Lombardia, che ha chiesto un consiglio sui social. La giovane ha trovato lavoro come receptionist in un'azienda che le ha promesso un contratto di 6 mesi a 700 euro al mese per 25 ore alla settimana. Un contratto part-time, quindi. Tuttavia, prima di far scattare l'assunzione, l'azienda ha chiesto a Greta di fare una settimana di formazione di 5 ore al giorno non retribuita. "Così hai la possibilità di capire se fa per me oppure no il lavoro", le è stato detto al colloquio. A Greta, però, sono sorti dei dubbie e ha chiesto su Facebook cosa fare.
La risposta di un utente del gruppo Facebook in questione ha scatenato un'accesa polemica. "Per una settimana proverei e la paga non è malvagia guarda", ha scritto Daniele. Il consiglio dell'utente non è piaciuto affatto. "Una settimana a lavorare gratis? Ma veramente?", ha chiesto un membro del gruppo stupito. "Se ho la certezza dell'assunzione, sì", ha controbattuto Daniele. Tuttavia, a Daniele sfugge un dettaglio. La settimana di prova per legge va pagata. L'azienda, quindi, si è dimostrata essere poca seria e, probabilmente, non ha neanche intenzione di assumere Greta. "Guarda il caso, dopo la "prova gratuita" non andrai bene e sotto il prossimo", ha fatto notare un altro membro del gruppo. Insomma, il lavoro gratuito è illegale e le aziende che lo propongono sotto forma di formazione andrebbero denunciate alle autorità competenti. E a voi, è mai capitata una situazione del genere?
LEGGI ANCHE: Lazio, sembrava il lavoro perfetto ma era una truffa: "Full time indeterminato a 1400 euro, ma a una condizione"