Una cittadina russa ha denunciato in video il trattamento subito al duty free dell'aeroporto quando ha cercato di pagare una bottiglina d'acqua: la risposta della cassiera.
Sin da quando è iniziata l'invasione su larga scala della Russia in Ucraina, i cittadini russi che vivono o si trasferiscono in Europa hanno riscontrato difficoltà crescenti nella vita quotidiana. Ottenere un visto per visitare un paese europeo, Italia compresa, è diventato molto più complesso a prescindere dalle proprie convinzioni politiche e dal fatto di appoggiare o meno la guerra di Putin. Anche aprire un conto in banca è diventato un'impresa. Molto istituti di credito, infatti, si rifiutano di aprire conti correnti a cittadini russi, anche se sono in possesso di permesso di soggiorno.
Insomma, sebbene a parole l'Italia e l'Europa hanno sempre fatto una distinzione tra il regime russo e la società civile, nei fatti le cose sembrano essere molto più oscure. E il trattamento subito da una cittadina russa residente in Italia da 10 anni con regolare permesso di soggiorno al duty free dell'aeroporto Fiumicino di Roma sembra esserne la conferma.
Bottiglina d'acqua in aeroporto, la risposta della cassiera alla cittadina russa
Anna Larina, la protagonista di questa storia, è un interprete dal russo all'italiano e ha denunciato sui social l'assurda situazione in cui si è venuta a trovare al duty free dell'aeroporto di Roma Fiumicino. La cittadina russa voleva comprare una bottiglina d'acqua e, dopo averla scelta, si è avvicinata alla cassa del duty free. La cassiera, quindi, le chiede la carta d'imbarco e Anna fa pere pagare in contanti. Sembra andare tutto liscio finché non si intromette una collega della cassiera che chiede alla signora se fosse in possesso di passaporto russo. "Sì, devo farglielo vedere?", risponde Anna. "No no, mi dispiace ma io non posso venderle l'acqua perché ha il passaporto russo", risponde la cassiera.
Anna, quindi, chiede se esiste una legge che vieta di vendere l'acqua ai cittadini russi. "Vada a leggere sul sito del Ministero degli Esteri, c'è scritto tutto", risponde la cassiera. Ovviamente, non esiste alcuna legge che vieta di vendere l'acqua ai cittadini russi. Anna, quindi, prova a spiegare alla cassiera che ha il permesso di soggiorno in Italia, che paga le tasse in Italia da 10 anni e che quindi ha gli stessi diritti degli italiani. Alla fine, la cassiera spiega alla cassiera che il motivo del rifiuto è la guerra in corso in Ucraina. Giustamente, Anna è rimasta scioccata e se n'è andata dal duty free. Per fortuna, è arrivata la risposta dell'azienda che gestisce il duty free che si è scusata per quanto avvenuto nello store, specificando che è un caso isolato e che sta facendo tutte le verifiche affinché ciò non si ripeta.
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