Un ragazzo ha denunciato sui social l'assurda risposta alla domanda sullo stipendio al colloquio di lavoro: da cosa dipenderebbe l'importo della retribuzione mensile.
Nel mondo del lavoro, il colloquio rappresenta quella soglia delicata e decisiva che separa i candidati dalla realizzazione delle loro aspirazioni professionali. È un momento carico di aspettative e, non di rado, di tensioni, dove ogni domanda e risposta possono pesare enormemente sul risultato finale. I candidati, spesso alle prese con l'ansia di fare bella figura e di dimostrare il proprio valore, si preparano a rispondere a domande che spaziano dalle esperienze passate alle competenze specifiche, dalle motivazioni che li spingono a candidarsi fino alle aspettative future.
Dall'altra parte del tavolo, i reclutatori indagano, valutano, cercano di scorgere nel candidato non solo il professionista, ma anche la persona, attraverso domande pensate per mettere in luce il potenziale di chi si trova di fronte. Ma tra le pieghe di questo scambio, vi è una domanda che, pur essendo tra le più attese e legittime, talvolta genera momenti di imbarazzo o persino di vero e proprio stupore: quella relativa allo stipendio. Cosa succede, però, quando alla legittima curiosità di un candidato su quale sarà la sua remunerazione, segue una risposta tanto assurda da sembrare irreale? Scopriamo insieme attraverso il racconto di Simone.
Da cosa dipende lo stipendio: l'assurda risposta al colloquio di lavoro
Simone è un giovane come tanti che, durante gli studi, sceglie di trovare un lavoretto per arrotondare. Affidatosi a un'agenzia interinale, viene contattato per un colloquio per operatore museale. "Cerchiamo un operatore museale come guardia sala e all'occorrenza alla biglietteria", spiega il reclutatore. Lo stipendio annuale è 18.000 euro lordi con contratto apprendistato full-time. A Simone, però, questa spiegazione non basta. Quindi, il ragazzo chiede a quanto ammonta lo stipendio netto mensile al netto delle detrazioni d'imposta. "Dipende da persona a persona in base all'ISEE", risponde il reclutatore.
L'assurda risposta ha insospettito Simone. "A me è sembrata una scusa per non dire che lo stipendio è basso, secondo i miei calcoli il netto è 600-700 euro al mese", spiega Simone sui social. Il suo dubbio sembra più che legittimo. D'altronde, è una bugia che lo stipendio vari in base al reddito ISEE. Il giovane rassegnato si è detto "stanco di queste ambiguità quando si chiede lo stipendio". Inoltre, Simone è laureato in Beni culturali e vorrebbe tanto lavorare in un museo. Al momento, però, il suo resta solo un sogno. "Non vedo speranze per il settore culturale", conclude il suo post denuncia sui social. Ma, forse, non ce ne sono per il mondo del lavoro in generale. Aggiungiamo noi.
LEGGI ANCHE: Calabria, colloquio di lavoro da denuncia: "Cosa mi hanno chiesto di fare per 350 euro al mese"