Massimiliano Dona, avvocato specializzato in tutela dei consumatori, ha denunciato la presenza di una pubblicità subliminale al Festival di Sanremo 2024 e lo ha fatto presente alle autorità competenti.
Nella giornata di ieri, in molti hanno puntato il dito sulla pubblicità occulta di John Travolta alla marca di scarpe U Power. Massimiliano Dona, però, ha spiegato che secondo lui quella non è una pubblicità occulta. Ma ha anche denunciato la presenza di una pubblicità subliminale, forse ancora più grave. L'avvocato fa un paragone tra la pubblicità alle scarpe di Jhon Travolta e la pubblicità occulta di Chiara Ferragni a Instagram della scorsa edizione del Festival che è costata alla Rai una multa di 175.000 euro. In quel caso, infatti, il social è stato nominato più volte direttamente. Mentre il brand delle scarpe di Travolta neanche una volta.
"Nel caso di John Travolta le cose stanno un po' diversamente intanto perché sarebbe eventualmente questo singolo soggetto, a meno che non si dimostri una connivenza della Rai, ad aver indossato il brand", chiarisce l'avvocato. Quindi non si tratta né di pubblicità ingannevole, né di product placement. Massimiliano Dona, però, esprime il dubbio che le tante inquadrature in primo piano sulle scarpe dell'attore americano siano state eccessive. "Ma è anche vero che stava ballando sul palco e qualche inquadratura sui piedi mi sembra perfettamente coerente con il contesto narrativo", spiega Massimiliano. Tutto chiaro su Travolta, ma, quindi, qual è la pubblicità occulta?
Sanremo 2024: la pubblicità subliminale secondo l'avvocato
"Avete notato gli artigiani seduti sul divano, questa è la vera cosa di cui si dovrebbe parlare", fa notare Massimiliano in un altro video. Infatti, spiega l'avvocato, per legge "la pubblicità deve essere sempre separata dal contesto narrativo del programma in cui si inserisce". Cosa che, però, a Sanremo non parrebbe accadere. Infatti, secondo l'avvocato, la pubblicità è inserita perfettamente nel copione a tal punto che lo spettatore non si accorge neanche che sta avvenendo. Inoltre, il nome del brand non viene mai nominato. "Ma non ce n'è bisogno perché quei due personaggi sono conosciutissimi: poltroneesofà è uno dei primi investitori in pubblicità del nostro Paese", rivela l'avvocato.
"Il messaggio pubblicitario non è esplicito ma arriva direttamente nelle nostre teste e, proprio per questo, che la normativa prevede che le pubblicità o le telepromozioni siano chiaramente evidenziate: per evitare che il messaggio sia in qualche modo subliminale", spiega Massimiliano Dona. L'avvocato, infine, comunica di aver fatto presente con un esposto questa situazione alle autorità competenti per capire se c'è una violazione delle norme a tutela dei consumatori.
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