Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero Quotidiano, ha commentato il modo in cui i principali quotidiani italiani hanno riportato la notizia dello stupro di Catania.
Quella che è arrivata da Catania è una notizia che non vorremmo mai sentire. Un gruppo di 7 ragazzi di origine egiziana ha stuprato una 13enne a Villa Bellini, il principale parco cittadino. Tra gli aggressori, figurano anche tre minorenni, uno dei quali è stato identificato dalla vittima stessa. A rendere ancora più macabro il quadro generale, si aggiunge un ulteriore dettaglio. I violentatori hanno costretto il fidanzato della 13enne, un ragazzo di 17 anni, ad assistere allo stupro.
Gli aggressori sono stati fermati dalla polizia e identificati grazie anche al prezioso contributo del fidanzato della 13 enne. Sugli indumenti della ragazza sono già stati trovati 3 frammenti di DNA che corrispondo al materiale genetico degli aggressori. Ora, la giustizia farà il suo corso e ci auguriamo che verranno inflitte pene severe a questi criminali. Tuttavia, Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero Quotidiano, ospite a Zona Bianca, ha avuto qualcosa da ridire su come è stata riportata la notizia dai principali quotidiani nazionali.
Stupro di Catania: il commento di Capezzone sui quotidiani italiani
"Sono molto arrabbiato, molto avvilito, molto preoccupato", ha iniziato il suo intervento Daniele Capezzone. Il direttore ha spiegato che il quotidiano per cui lavora ha deciso di titolare con questa notizia poiché ritenuta di estrema importanza. E ha accusato i principali quotidiani nazionali di aver preso decisioni diverse. "Questa mattina sui primi cosiddetti grandi giornali italiani, su 2 la notizia non era nemmeno in prima pagina, su un altro c'era un richiamino in prima e, poi, bisognava andare a pagina 20", ha spiegato il direttore editoriale di Libero Quotidiano. Capezzone ha, poi, fatto una supposizione: "Se i colpevoli fossero stati 7 estremisti di destra, 7 naziskin o 7 ungheresi, avremmo avuto dirette televisive". Il giornalista ha concluso che l'Italia è un "paese curioso" e ha definito questo comportamento "pericolosissimo".
Inoltre, Daniele Capezzone ha anche aggiunto un altro tassello al suo ragionamento. Il direttore editoriale ha chiesto che venga annullato la norma del 2017 che prevede che i minori non accompagnati non possano andare in galera. "Un conto è un bambino di 5 anni, un conto è uno di 17 che ti violenta", ha spiegato Daniele Capezzone, rigettando l'idea "per cui sono intoccabili, non li puoi respingere, non li puoi mandare via, possono fare quello che vogliono". Insomma, l'indignazione di Daniele Capezzone per questa vicenda è enorme e il suo intervento pieno di rabbia e frustrazione ne è la dimostrazione.
A Catania violenza di gruppo su una 13enne
A #zonabianca il commento di @Capezzone pic.twitter.com/wzX7pwS3YR— Zona Bianca (@zona_bianca) February 4, 2024
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