Agguato Stella Rossa ai Fedayn Roma, gli ultras laziali rompono il silenzio: il comunicato

Nonostante l'episodio risalga a sabato sera, l'agguato degli ultras della Stella Rossa ai Fedayn romanisti continua a far parlare l'Italia intera. Oggi, martedì 7 febbraio, è arrivata anche la presa di posizione degli ultras laziali, con un comunicato social.

Con il passare delle ore la situazione non è diventata più chiara. Ci sono ancora molti dubbi sul clamoroso episodio di sabato sera all'Olimpico. Un gruppo di circa 40 ultras serbi della Stella Rossa hanno teso un agguato ad alcuni membri dei Fedayn Roma. L'aggressione è avvenuta a piazza Mancini, luogo poco lontano dallo Stadio Olimpico, dove molti tifosi romanisti parcheggiano la propria auto in occasione delle partite casalinghe. Mentre riponevano i borsoni con striscioni e pezze nelle proprie auto, i Fedayn sono stati aggrediti dagli ultras serbi, che hanno rubato diverso materiale ultras. Alcune pezze e bandiere sono state fotografate e pubblicate sui social, a mo' di scherno e per certificare l'umiliazione.

Nel codice ultras, il furto dello striscione decreta lo scioglimento immediato del gruppo che lo subisce. Fatto che, per il momento, non è avvenuto: i Fedayn non hanno ancora rotto il silenzio. Voci di corridoio parlano dell'intenzione di non sciogliere il gruppo e di ristampare gli striscioni, visto che il furto non è avvenuto a seguito di uno scontro alla pari (come vorrebbe il loro codice di condotta) ma di un vero e proprio agguato. Dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico, alcuni gruppi ultras italiani avevano detto la loro. I primi sono stati gli interisti, che, pur non esprimendo solidarietà ai romanisti, hanno definito il gesto "non appartenente alla mentalità ultras". I ternani hanno espresso la loro vicinanza agli amici romanisti e condannato l'agguato dei tifosi serbi. I Fedayn napoletani della Curva B, firmandosi "unica sigla Fedayn esistente" hanno pubblicato uno striscione di scherno, citando un pezzetto dell'inno dei Fedayn romanisti: "Morto un papa se ne fa un altro. E quanno more er prete?".

La presa di posizione dei laziali

Secondo alcuni quotidiani italiani, nella giornata di domenica ci sarebbe stato un incontro tra i Fedayn romanisti e i capi ultrà laziali, che avrebbero espresso solidarietà e assicurato aiuto nel ritrovare gli striscioni rubati. A quanto pare, è una falsità. Questo è quanto hanno sostenuto i diretti interessati nell'atteso comunicato, che arriva tre giorni dopo i fatti dell'Olimpico. Ieri molti laziali erano a Verona per seguire la squadra. Poco dopo le 13 di oggi, sul web è comparso un comunicato proprio della Nord laziale, nel quale viene smentita l'indiscrezione giornalistica. Non solo: pare esserci anche una frecciata ai gemellati interisti.

"Totale indifferenza nei confronti di una tifoseria che da anni infanga la memoria di persone morte, come Vincenzo Paparelli". Anche il passaggio su "chi esprime solidarietà non è laziale" sa di riferimento al comunicato della Nord interista, pubblicato poche ore prima del derby di Milano. Insomma, i laziali mantengono fede all'eterna rivalità con la Roma e smentiscono chi parla di presunti incontri con i Fedayn per aiutarli a ritrovare lo striscione. Il 19 marzo si giocherà il derby di ritorno. Una partita già tesissima, che dopo questo comunicato sicuramente lo sarà ancor di più.

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